Questionario: Erri De Luca

da | Mag 22, 2015 | Senza categoria

Sul numero 70 di Nuovi Argomenti “Dite quel…BIP…che vi pare” (in libreria dal 26 maggio) dedicato alla libertà d’espressione, abbiamo fatto dieci domande a una settantina di scrittori, poeti e intellettuali italiani. In occasione dell’uscita del numero ne pubblichiamo qui degli assaggi. Dopo Loredana Lipperini si continua con Erri De Luca

 

1. La libertà d’espressione deve tener conto di altre libertà (per esempio legate a: religione, credo politico, ruoli istituzionali, memoria storica, ecc.) o non deve essere limitata? Quali dovrebbero essere gli eventuali limiti e chi dovrebbe deciderli?

La libertà di espressione non può arrivare alla diffamazione e alla calunnia. Per tutto il resto è libera e tutelata.

 

2. Rappresentazione artistica e opinione personale dovrebbero godere dello stesso grado di libertà di espressione?

Certo. Non vedo differenza tra i due ambiti.

 

3. Dovrebbe essere diversa la libertà d’espressione di cui si può usufruire in ambito pubblico e in ambito privato? Perché?

L’ambito privato non mi riguarda. Quello che dice una persona in casa sua non desidero saperlo.

 

4. È giusto limitare la libertà di un cittadino di esporre o indossare simboli religiosi, politici, ecc.? Se sì, in che misura?

In Italia il fascismo è fuorilegge, dunque vietato esibirne simboli. La nostra Costituzione non prevede altre restrizioni.

 

5. Chi difende o appoggia pubblicamente atti violenti o illegali dovrebbe esserne considerato corresponsabile sotto un profilo etico e giuridico, o dovrebbe avere diritto a esprimere liberamente la propria convinzione?

Chi difende atti illegali, come spargere amianto a Taranto, difende una aggressione armata contro la salute e la incolumità pubblica. La difende al punto di impedire i risarcimenti: la Ilva, condannata in sede giudiziaria, nulla dovrà alle vittime. Chi difende atti illegali di questa natura si chiama Governo. Mi sembra che abbia ampia libertà di parola.

 

6. Si può ricorrere alla violenza fisica per l’affermazione di un ideale? Quali sono, se ci sono, i valori per la cui difesa varrebbe la pena ricorrere alla violenza o sacrificare la propria vita?

Ho partecipato a lotte operaie occupando fabbriche, strade, ferrovie, ho difeso barricate e picchetti davanti a fabbriche e cantieri. Le cause erano giuste e necessarie.

 

7. I valori della Dichiarazione universale dei diritti umani del 1948 sono assoluti e universali o tutto è soggetto alla storia e non esistono valori indiscutibili?

I valori sono indiscutibili, sono le loro applicazioni a subire varianti e mutilazioni. L’ Italia ripudia la guerra, dice la nostra Carta, ma presidenti vari hanno aggirato la dichiarazione consentendo partecipazioni militari italiane a sballate e fallimentari imprese militari, ultima in Afghanistan.

 

8. Si può dire che è in atto uno scontro fra due o più civiltà diverse e inconciliabili? E se sì, quali sono le cause di questo scontro (culturali, religiose, politiche, economiche, ecc.)?

È in atto uno scontro mortale all’interno del mondo islamico tra una setta estremista e le altre moderate. Non è più solo clandestina ma dispiegata militarmente con eserciti e aree occupate. Una tappa decisiva sarà la battaglia di Mosul in primavera. Da noi questo grande scontro si riduce al formato ridotto di pericolo per qualche attentato.

 

9. È possibile mettere a confronto e stabilire quale sia il migliore tra sistemi di valori di differenti civiltà?

Considero migliore il sistema che permette la libertà di espressione dei singoli. Perché da questa libertà ne discendono molte altre.

 

10. Qual è lo stato della libertà di espressione in Italia? Ci sono argomenti tabù su cui risulta difficile o impossibile esprimersi liberamente?

Abbiamo la peggiore informazione di Europa, il nostro giornalismo è massicciamente embedded, dipendente dallo stato maggiore che fornisce la linea ufficiale. Esistono rari casi di libera professione della informazione, mentre la norma è il giornalista impiegato di una azienda che gli fornisce l’ambito di confezione del prodotto “notizia”. Da questa condivisa censura discende lo stato di libertà nel nostro paese.

Marco Cubeddu (Genova, 1987), ha pubblicato i romanzi «Con una bomba a mano sul cuore» (Mondadori, 2013) e «Pornokiller» (Mondadori, 2015). Scrive su diverse testate, tra cui «La Lettura» del «Corriere della Sera», «Link - idee per la tv», «Il Secolo XIX», «Panorama», «Il Giornale» e «Linkiesta». È caporedattore della rivista letteraria «Nuovi Argomenti». Vive tra Roma e Milano. «L'ultimo anno della mia giovinezza», reality letterario sulla vita di Costantino della Gherardesca, esce per Mondadori il 30 gennaio 2018.