Cinque poesie in anteprima da “Un altro che ti scrive”, appena uscito per Marcos y Marcos (collana ‘Gli Alianti’).
ULTRA COLLEM
Mai finito Monte
Alben, questo tuo nome
ricomincia e in silenzio
il pensiero è nell’alto non so
di un temporale, non so
se più vicino sia
la cima o il drago che sotto di te
dicono dorma.
Nell’alba è il nome dato
a te e a tutto perché tutto torni
nel bianco. Così torna
in un album di foto la vita
dove tremiamo. Vedi qui
un’estate intera tremammo
come il drago
dentro la montagna che non smette.
PASSAGGIO DI UN’AMICA
Provo nelle parole di un’amica
“il lutto della sete.”
Come può essere,
come passa nel breve
all’arido tutto e al sogno
dei versi erano invece acque
infinite e io senza me.
PER UNA LOCANDA
I balenieri, la loro locanda
prima dei mari: c’è chi si domanda
del cupo di quel quadro nel vestibolo
e chi si raccomanda
a Dio. Io, Samuele,
emergo dal profondo della storia
per profezia e di un popolo o una vita
vi dirò.
È per destino che passo di qui:
passo portando il peso di una voce,
amando moltitudini sapendo
che quella voce non è mia.
FUOCO SULLA PIANURA
di nuvola in nuvola passa il diavolo e tu dovevi
crescere dove nasce una sillaba e la parola
alba poi sparire una notte e nei giorni prima
ferire. Dio, quel rosso che vicino si tende
viene dal lampo e subito
è incendio
LA CITTA’ PIU’ ALTA*
Ciapelì per ciapelì, an pó a la ólta
– ma che i vet, mei che ‘n gira – ada
citaólta…
Ciapelì per ciapelì an rìa po noter
e l’era ura – ma me g’ho pura, t’al dise –
de sbarelà, de töt…
I tanto desiderosi nascosti
in troppa polvere ora dicono:
la città, più alta, le sue luci l’insonne
unico nostro pensiero, vogliamo
il giorno per la notte, una primavera
coi grattacieli a guardare da lì
i gatti fissi sulle tortore, immaginando
meno lontani l’erba, il giardino e il padre
ancora la sua voce che dice:
lontano dall’Italia.
Chiaramente vogliamo
rovesciata la vita.
Se anche la tua rugiada è rugiada luminosa
la terra darà alla luce le ombre.
* In dialetto bergamasco: Ciapelì per ciapelì, an pó a la ólta / – ma che i vet, mei che ‘n gira – ada / citaólta… // Ciapelì per ciapelì an rìa pó noter / e l’era ura – ma me g’ho pura, t’al dise – / de sbarelà, de töt… – Pezzettino per pezzettino, un po’ alla volta – ma qui ci vedono, meglio girare – guarda / Città Alta… // Pezzettino per pezzettino arriviamo anche noi / ed era ora – ma io ho paura, te lo dico – / d’impazzire, di tutto…
[Se anche] la tua rugiada è rugiada luminosa… (Isaia: 26,19).