Semper eadem

da | Ago 20, 2016

«Questa strana tristezza da dove mai arriva,
dicevi, onda che batte lo scoglio nero e nudo?»
– Quando il cuore ha compiuto la sua vendemmia, vivere
è male. È un segreto da tutti conosciuto,

una semplice pena, per nulla misteriosa
e, come la tua gioia, a tutti molto chiara.
Su, smetti d’indagare, o mia bella curiosa,
anche se la tua voce è dolce, taci, cara!

Taci, anima ignara, di continuo rapita,
che hai il riso di fanciulla: più ancora della Vita
è la Morte che spesso nei suoi fili ci impiglia.

Lascia che questo cuore s’inebri di menzogna,
che affondi nei begli occhi come colui che sogna,
e dorma a lungo all’ombra delle tue belle ciglia!

«D’où vous vient, disiez-vous, cette tristesse étrange,
Montant comme la mer sur le roc noir et nu?»
– Quand notre coeur a fait une fois sa vendange
Vivre est un mal. C’est un secret de tous connu,

Une douleur très simple et non mystérieuse
Et, comme votre joie, éclatante pour tous.
Cessez donc de chercher, ô belle curieuse!
Et, bien que votre voix soit douce, taisez-vous!

Taisez-vous, ignorante! âme toujours ravie!
Bouche au rire enfantin! Plus encor que la Vie,
La Mort nous tient souvent par des liens subtils.

Laissez, laissez mon coeur s’enivrer d’un mensonge,
Plonger dans vos beaux yeux comme dans un beau songe
Et sommeiller longtemps à l’ombre de vos cils!

Caporedattrice Poesia

Maria Borio è nata nel 1985 a Perugia. È dottore di ricerca in letteratura italiana contemporanea. Ha pubblicato le raccolte Vite unite ("XII Quaderno italiano di poesia contemporanea", Marcos y Marcos, 2015), L’altro limite (Pordenonelegge-Lietocolle, Pordenone-Faloppio, 2017) e Trasparenza (Interlinea, 2019). Ha scritto le monografie Satura. Da Montale alla lirica contemporanea (Serra, 2013) e Poetiche e individui. La poesia italiana dal 1970 al 2000 (Marsilio, 2018).