Da Patrizia Cavalli, “Il cielo”, in “Poesie (1974-1992)”, Einaudi, Torino 1992
Sarebbe certo andato tutto bene,
una passeggiata un caffè, al cinema
qualche volta insieme, le cene
a casa o al ristorante; sarebbe stato
insomma tutto regolare
se all’improvviso togliendosi gli occhiali
non si fosse seduta sorridendo
con un’aria leggermente impaurita
e i capelli un po’ spettinati
che la facevano sembrare appena uscita
da un sonno o da una corsa.
Patrizia Cavalli è nata a Todi nel 1947 e vive a Roma. Ha pubblicato per Einaudi Le mie poesie non cambieranno il mondo (1974), Il cielo (1981), Poesie 1974-1992 (1992), L'io singolare proprio mio (1992) e Sempre aperto teatro (1999, Premio Viareggio-Repaci), Pigre divinità e pigra sorte (2006, Premio Dessi). L'ultima raccolta è Datura (2013). Sempre per Einaudi ha tradotto l'Anfitrione di Molière e il Sogno di una notte di mezza estate di Shakespeare, di cui ha tradotto anche l'Otello, messo in scena dal regista e attore Arturo Cirillo nel 2009. La poesia della Cavalli è caratterizzata da misure metriche classiche, da un lessico e da una sintassi della lingua contemporanea; sono assenti poeticismi e manierismi, il linguaggio è naturale e familiare.