Rimanenze solari

da | Lug 3, 2024

Cinque poesie inedite.

 

RIMANENZE SOLARI

Ti salvi da sola
senza
nessuna imprecisione
E quando guardi
dal cielo,
si sollevano
scherni e lapilli
A ondate continue
ripensi a te stessa
e non avendo paura
concludi le tue calde giornate
Si sfracellano al suolo
le tue solide convinzioni
Con ogni tuo battito di ciglia
rifai il trucco al mondo
Ma da sola e in garanzia
rimani invenduta
tra il ciarpame
del sole

 

PAROLE STRANIERE

Ti guardo
ma non mi ascolti
Mi giro
e non mi vedi
Sono decenni ormai
i nostri anni
E ancora
non mi conosci
Un giorno
ti svegli dal tuo torpore
e sbotti in una risata franca
Accanto nel letto
dormo il mio sonno migliore
Ma ci divide la notte
quella lunga e profonda
assenza del tutto
Le nostre incoscienze

si toccano fino a combaciare
Ma è tardi per
aprirsi
Parole straniere
ci vengono alla bocca
Solo una
si ferma sul labbro:
il silenzio, prima di tutto

 

A OSIP MANDEL’ STAM E A CAMILLO

Hai l’aria del poeta
begli occhi scuri
e gravidi di piogge
Ti muovi con un sorriso
strano e stanco
nel tuo dire
Sei proprio un bel poeta
morrai giovane
e ancora vergine,
bianco come
un lenzuolo,
ma già pieno
di sevizie
infantili.
Gli stigmi
repellenti
di ogni
sensibile
coraggio
ai fuochi paterni
e
alla rovina

 

BILANCI

Delle molte età che
mi si affollavano
nella mente
solo una taceva
con pudore
Era questa
l’età presente
e non chiedeva che
di essere rimossa
Troppo fragore
nel mio passato
troppa rinuncia
adesso,
un pallido colore
a disegnarne
i pochi tratti
e l’ombra del dispiacere
sulla somma dei
giorni

 

CHISSA’ CHE MI PARE QUESTA PAROLA AMORE

Chissà che cosa mi pare questa parola amore
che non so più pronunciare né ascoltare,
mi pare un frutto sgonfio povero di acqua,
con in cima un picciolo spuntato
giallo di malerba,
e mi pare anche un suono strano
che non dica più nulla
se non ai più sbadati ,
e mi fa orrore questa parola amore
detta dai familiari congiunti
quasi per rappresaglia
e mai con indulgenza.
Chissà che cosa mi pare questa parola amore
che non la posso più sentire
né sulla mia bocca
né su quella di tutti
perché mi parrebbe di mentire
al dio che la creò
ed alla sua creazione,
oggi so che in nome suo
vicino a me si compirono i
più efferati crimini contro l’umanità
e questo basta ad averne paura ,
a dissacrarla senza rimorsi ,
dalla coscienza