In caso di perdita

da | Ago 30, 2024

Quattro poesie in anteprima da “In caso di perdita. Poesie per Berto (e altri dispersi)” di Alessandro Raveggi in uscita per Interno Poesia. 

 

UN SOGNO DI SABBIA

Stanotte ti ho sognato, AR
eri più allegro e euforico
del solito
Ah-Erre
forse anche con un filo
sbarazzino di barba
da pirata
abbracciavi il più possibile
la tua famiglia, tutti quanti
ed eravamo innumerevoli
eri giovane ma già ci riconoscevi
(pensarti a me estraneo,
nei tuoi vent’anni,
mi meraviglia)

poi d’improvviso ti sfacevi
di ogni cosa, in un secondo abbraccio
ti lasciavi andare a delle
sabbie mobili, eri l’Uomo di Sabbia
Der Sandmann
senza che tu potessi
raggiungere il mare che ti piaceva
(non è mai abbastanza
guardare il mare più volte
se poi si muore, ci si sfa,
la sabbia secca)

La tua pace vorrei dartela io
tra queste pagine catafalco,
perché alla tua porta non c’è dato
bussare, tu padre polverizzato
che stai molecolare verso la Via Bolognese al cimitero
come uno che aspetta l’autobus
e si è perso nella notte
e non passa più l’autobus a questo punto
e guarda l’orologio invano

Vorrei vivere le tue vite passate
le tue vite pensate
per ricordarti nel midollo
non come esempio ma occhio

io e te babbo
siamo l’unica eternità
(AR io
AR tu)
che ci è concessa
la tua assenza è un mistero vorace
nei miei passi incerti
l’acronimo

 

ARTHUR ALBERTO

(Babbo tu sei un AR Arthur
Rimbaud mandata al macero
la Poesia che perde l’uso
delle gambe e sparisce
in una fantasticheria)

 

UN FILE DI 3MB

Il 7 maggio 2017 sei un file di 3 MB
che Francesco mi passa
ritoccato in HD affinché una lapide pedante
ti sia concessa

Sei leggero in quel file,
ti scambiamo senza problemi
tutti ti guardano e ti modificano
più contrasto o meno contrasto
più pixel, meno pixel
e un filtro che migliora
e quel file viaggia di mano in mano

contrario a quel database
durissimo, soffocante
che ho in testa di te e che cerco
giorno dopo giorno di dividere in
categorie, di pettinare, di far star buono
come una mandria di cani randagi
che si azzuffano l’uno sull’altro
per capire chi sopravvivrà

 

I MORTI E I NON-LAVORATORI

(1° maggio 2018)

W mio padre
Che riposa tra i nuovi girasoli
Che gli ho riportato per il giorno dei
Lavoratori, W i non-lavoratori ed i non-viventi
Che oggi riposano, e W quelli come me
davanti alle pietre e ai marmi,
alla tomba dei fratelli Rosselli
che sta davanti alla tomba di babbo
in un riflesso di socialismo universale
in un gioco del telefono senza fili,
bisbigliamo al cimitero
All’eternità, unica vivente, ¡viva!

 

NB: Non è sempre stato possibile rispettare la grafica dell’originale.