Quattro poesie da Il bel niente di Piero Salabè (La Nave di Teseo, 2019).
voglio conoscerti
voglio conoscerti
con meno parole
con più silenzio
deporre il manto nervoso
della poesia
cercarti lontano
dove silenziosa riappari
nella radura di un bosco
perduto
spiarti
dietro a un albero secolare
e muto scoprire che sei estinta
nella luce silente
che sei un corpo
di silenzio
che sei il niente
quel nome taciuto
che dilaga
nella mia mente
*
siate gentili col più bel fiore
siate gentili col più bel fiore
non raccontate il suo colore
non chiamate omosessuale
il mio amore
che l’amore rifugge
i corpi e i nomi
cerca l’assenza
e in quella trova ogni corpo
ogni nome
o anche un corpo solo
e interrogante
carne trasparente in cui risplende
ogni amore
siate gentili col più bel fiore
non raccontate il suo colore
che nel dolore si trasforma
ad ogni ora
e nel silenzio grande
splende d’oro
*
più tardi
più tardi
si sarebbe parlato
dello stesso fiume
della stessa acqua
più tardi sarebbe
stato un altro paese
un limite
più sicuro
più tardi
sarebbe stata
la dimenticanza
la carta geografica
la paura della mescolanza
l’uno due, sempre
l’uno due, mai il tre
o il sette celeste
quante acque
scorrono in quell’acqua
che porta la tua acqua
ma più tardi o già ora,
è solo una
una
e anche i nomi
innocenti sono ingiusti
nello sperdere
quel nome inesistente
non bastano i nomi
per i paesaggi in fuga
dove si parla per tacere
l’infinito
e così miro
il punto della nostra
mescolanza
non più vero di ogni
corso solitario
più visibile solo
*
non la parola
non la parola
fine
è la fine
e meno che mai
la vera fine, il muto
scordare
ma lì nel letto bianco
da fare e rifare
nel fiore in fiore
in mezzo al bacio
che non può
continuare
Immagine: Christopher Le Brun, Untitled 23.3.18, 2018.