Giulia Bertotto, Dieci poesie

da | Dic 6, 2019

Dieci poesie inedite.

La Tragedia
È un assurdo energetico
un insoluto insensato
un conflitto dell’uomo
non ammesso dal cosmo
un prodotto del panico
inganno osceno dell’orrore
eterno rovesciato in irrisolto
quando invece l’eterno è pace
è commedia non tragedia!

 

(non) dualismo onda-particella
Luce si condensa in particella
si scioglie senza massa.
Mentre mi affretto in ufficio
e vorrei essere altrove
mi consolo,
poco importa al fotone
del principio di non contraddizione.

 

Ultime notizie
Notizie dallo spazio
si cercano sottoterra.
Un tratto dello stomaco si chiama digiuno
gatti siamesi nati al freddo
hanno zampe più scure
ma quando mi sogno
io delle due
quale sono?

 

11 marzo 2019
Mi commuovono…
Le auto che fanno spazio all’ambulanza,
i cani,
fuori dai supermercati,
i pannelli solari.

 

Diagnosi
Leggere poesie
non è roba da sentimentali
ma per compulsivi.
Ogni carme una nuova aspettativa monta
una gratificazione si compie,
un amplesso breve ne eccita un altro
un pasticcino
tutto in bocca
già ingoiato per il prossimo.
Godimento concentrato in una pagina
scalpita ingordo per quello seguente!

 

Mater(ia)
Nel nucleo del sole
Ogni secondo
Tonnellate di idrogeno
Diventano elio,
che si trasforma in luce.
Io li capisco quei fotoni
Che restano lì intrappolati,
nel calore del loro primo amore!

 

La bicicletta
Cerchi conici, copertone adatto allo sterrato
cambio Shimano, freni in carbonio
cesto in vimini, verde acqua marina.
Congegno mobile alimentato dai miei muscoli
l’ho pedalata 480 metri e poi rubata.
La bici dei miei sogni memento di impermanenza
La bici dei miei sogni profezia di vacuità!

 

Notte
Notte è quel posto in cui
un pettegolezzo diventa causa di licenziamento
una battuta infelice
rende insanabile il mio onore

l’ipotesi di un’ostetrica competente
uno scongiuro per non morire da partoriente
i pannolini di mio figlio
causa dell’umana estinzione.

Caffè come antidoto
per formula magica
uno sbadiglio
sciogliere il maleficio
nel latte e zuccherare
la contro-fattura del mattino.

 

Apri l’agenda
Apri l’agenda e segna
comprare ammorbidente
e sentire odore di casa,
esporre il basilico all’acqua piovana
e coltivare famiglia.
Andare a teatro,
elettrizzarsi nell’atmosfera galante
mettere il mondo nella mia pancia
prima o dopo il telegiornale.
Salire sulla Laga in Abruzzo
cantare al mare lucano
aspettare l’America e una talpa in giardino
assaggiare il mio latte che cola dal seno
Ecco la penna, dai segna.

 

In caso di Apocalisse
Assisterei cantando alla fine del mondo
che la Vita è eterna lo stesso.

 

Giulia Bertotto è nata a Roma nel 1988. Si è laureata in Filosofia all’Università La Sapienza di Roma.

 

Immagine: John Latham Estate, Tadpole-Traffrail, 1974.