Brina sui vetri; uniti
sempre e sempre in disparte
gl’infermi; e sopra i tavoli
i lunghi soliloqui sulle carte.
Fu il tuo esilio. Ripenso
anche al mio, alla mattina
quando udii tra gli scogli crepitare
la bomba ballerina.
E durarono a lungo i notturni giuochi
di Bengala: come in una festa.
È scorsa un’ala rude, t’ha sfiorato le mani,
ma invano: la tua carta non è questa.