San Martino. Settore B, 20 febbraio 1916
E vengono giorni quieti, sereni,
quando sì e no esplode un colpo,
uno shrapnel o una granata.
Nella scarpata si rivedono fili d’erba
e sul pianoro dei fiori.
Insopportabili sono soltanto i tascapane
nei reticolati.
Ma nelle notti, nel cavallo di Frisia
le mani lacerate
e i berretti al vento
non si vedono più.
Si potrebbe dimenticare che i giorni per noi sono contati,
tanto sono belli;
fintanto che i riflettori non saettano
e nelle doline le bocche non brillano
di pesanti cannoni.
***
San Martino. Abschnitt B, den 20. Februar 1916
Es kommen stille, freundliche Tage,
wo kaum ein Schuß fällt,
kaum ein Schrapnell oder eine Granate.
Auf der Böschung sind wieder Gräser
und im Gelände Blumen zu schauen.
Unerträglich sind nur die Äser
in den Verhauen.
Aber in den Nächten, im spanischen Reiter
sind die zerfetzten Hände
und die wippende Mütze
nicht mehr zu sehn.
Man könnte vergessen, daß uns die Tage bemessen,
so sind sie schön;
wenn nicht bisweilen Scheinwerfer flitzen
und in den Dolinen die Mündungen blitzen
schwerer Geschütze.
Il nostro dossier sulla Grande Guerra ha fino ad ora proposto:
Giuseppe Ungaretti, In dormiveglia (Grande Guerra /1)
Georg Trakl, Grodek (Grande Guerra /2)
Camillo Sbarbaro, Trucioli, 27 (Grande Guerra /3)
Clemente Rebora, Voce di vedetta morta (Grande Guerra /4)
Rupert Brooke, Fragment (Grande Guerra /5)
Piero Jahier, Ritratto del soldato Somacal Luigi (Grande Guerra /6)
Franco Buffoni, Nel più alto campo di battaglia (Grande Guerra /7)
Maria Borio è nata nel 1985 a Perugia. È dottore di ricerca in letteratura italiana contemporanea. Ha pubblicato le raccolte Vite unite ("XII Quaderno italiano di poesia contemporanea", Marcos y Marcos, 2015), L’altro limite (Pordenonelegge-Lietocolle, Pordenone-Faloppio, 2017) e Trasparenza (Interlinea, 2019). Ha scritto le monografie Satura. Da Montale alla lirica contemporanea (Serra, 2013) e Poetiche e individui. La poesia italiana dal 1970 al 2000 (Marsilio, 2018).