Dolori

da | Giu 9, 2024

Cinque testi in anteprima da “Dolori” di Zhao Lihong, uscito a cura di Flaminia Cruciani e Marco Sonzogni nella collana ‘Nuova Scilla’ di Samuele Editore.

 

“Vincere il dolore”: un grandioso vessillo innalzato dal canuto filosofo greco Epicuro che poi Lucrezio, suo studente romano, fece proprio. L’arma di Lucrezio è la cosiddetta “anima purificata” – le persone dovrebbero immaginare la morte non in quanto tale ma come “sonno di un altro tipo”. Catarsi espiazione liberazione. L’essere umano, tuttavia, non sembra accettare questo tipo di purificazione come se il dolore fosse necessario all’anima e liberarsi del dolore significasse liberarsi dell’anima.

 

*

L’ANIMA FUGGE

L’anima e il corpo a volte si separano
l’anima si sfila dal guscio
esce dalla carne e vaga nell’aria
ma non conquista la sua libertà
all’anima vagabonda
manca il corpo che prima possedeva
ma non c’è ritorno a casa

trasformatasi allora in uccello
sosta sul ramo
guarda la gente che passa in fretta

Sono appollaiato sull’albero
curiosa la mia anima si guarda intorno
il mio corpo
corre balla
cerca tra la folla
perso tra i pensieri nella mia stanza

Io sull’albero io per terra
più vicini di un respiro
ma cielo e terra sono invisi

L’anima non sa
cosa covi la mia carne
e non sa dove andare
la mia carne guarda oltre
ma non vede la mia anima
foglie secche tremano al vento
dove mi trovo adesso
dove mi trovo

L’anima fuggita
si fa specchio
trasforma la materia in visione

Io splendo
la mia anima
attende al cospetto
della mia carne
lo spettro riflesso
risplende scintillando
giunge un volto di pietra
non lo conosco
un impermeabile beige
dei sandali di pelle
e bagagli chiusi per sempre

O forse non vede
vuoto lo specchio
uno sconosciuto scruta
improvvisamente impotente
muto
dove mi trovo adesso
dove mi trovo?

 

*

I MIEI CAPELLI

I miei capelli
un tempo morbide ciocche di giada
cascata che si rovescia nella luce del sole rifrazione
arcobaleno ricurvo ai confini del cielo
erbe che salutano la terra
ondeggiando deliranti

Nero – vita
serrata con tutti i suoi colori
nero – congedo alla luce del giorno
e ricerca incompiuta dell’alba
nero – il colore dei mei capelli che crescono
e crescendo accorciano
tutte le lunghezze

Nero – bianco ora ma da quando?
bianco – cenere del fumo
bianco – neve che non si scioglie
bianco – ruvido vuoto
sospiro che fende il ghiacciaio

Quei fili rimasti sulla testa
Sono sempre meno
di giorno in giorno
se c’è vento levitano ancora
vive ancora la tua terra
dice il vento il mio respiro
non ti può spezzare

 

*

IMPRONTE

Al mondo lascio
impronte tortuose –
impronte digitali alabastrine
mi seguono come traccia segreta

Il seno della madre
la spalla del padre
le guance dell’amante
le manine del figlio
la giacca di cotone la tela di sacco la seta
il soprabito che aleggia nel vento invernale
l’orlo del cappello fradicio di pioggia

Le bacchette i calici le teiere
l’inchiostro i pennelli le pagine di libri l’abaco
i fori del flauto i tasti del pianoforte
il corrimano tortuoso di una scala
il manico di un ombrello dimenticato una stampella
ogni tipo di chiave
ogni tipo di maniglia

La torta di riso la marmellata di frutta
le foglie di verdura tutto ho assaporato
ingoiando le mie impronte
fino a farle scomparire
le impronte mi attraversano l’esofago
nello stomaco affamato
sono di nuovo parte di me

Le mie impronte
sulla rugiada vitrea
boccioli alla prima fioritura
petali timidi erba sottile
la farfalla catturata e liberata
che ha il mio sigillo sulle ali splendenti
che copre in volo tutto il cielo

 

*

SOVRAPPOSIZIONE

Mondi sovrapposti per sempre
sopra e sotto
sopra e sotto

Guarda là fuori
ci sono finestre oltre questa finestra
porte oltre questa porta
montagne oltre questa montagna
cieli oltre questo cielo

Guarda qui dentro
una pupilla dentro la mia pupilla
la bocca nella mia bocca
anima nella mia anima
un cuore nel mio cuore

Come sfilarsi da questo spettro?
rompere le serrature degli strati
prima entra
poi esci

spalanca la pupilla interna
ravviva il tuo cuore interiore
metti in moto quest’anima dentro
sporgiti oltre quella finestra
apri quella porta laggiù
scala al vetta più alta
considera il cielo

Quel mondo senza sovrapposizioni
dove tutte si espandono tutte le strade
potrebbe essere libero

 

 

Zhao Lihong, poeta e saggista, è editor capo dello "Shanghai Literature Magazine", e responsabile  dello "Shanghai Poets". Il suo lavoro comprende settanta raccolte di poesia, saggi e reportage, fra cui "The Coral", "Life Grass" e "Pictures of the Heart". Ha ricevuto numerosi premi ed è stato tradotto in molte lingue in tutto il mondo.