Cinque poesie da “Ascolterò gli angeli arrivare” di John Fosse, traduzione e cura di Andrea Romanzi, da poco uscito per Crocetti.
L’AMORE DEL SONNO
tutto era semplicemente presente
chiaro e luminoso
come un giorno senza notte
come una vita senza sonno
senza il grande amore del sonno
dell’oblio
dell’essere lontano
dell’essere altrove
dell’essere là dov’è l’altra
dell’essere nella mano dell’altra
dell’essere semplicemente come la mano e il sogno
dell’altra
OCEANO E CIELO
nient’altro
basta andare e forse vedere
che tutto è come la separazione
tra oceano e cielo
(e la tua voce
che prova a dire qualcosa)
SEMPRE DIVERSO
dopotutto ci può essere un amore
che ha movimenti lenti dentro di sé
che ha giorni di movimenti azzurri
nel suo silenzio
nella sua attrazione
nei suoi tentativi
di trovare una casa
dove vediamo e vediamo
con gli occhi che abbiamo
azzurri marroni verdi
e vediamo lo stesso
sempre diverso
SCOMPARIRE
I
è infinito e senza distanza
nello stesso movimento
con cui si rischiara
e scompare
e resta
mentre scompare
II
E io lo lascio scomparire
in tutta la mia evidente presenza
in tutto il mio movimento evanescente
e mi muovo nel giorno
in cui l’albero è albero
in cui la pietra è pietra
in cui il vento è vento
e in cui le parole sono incomprensibile unità
di tutto ciò che è stato
e di tutto ciò che scompare
e così restano
come parole di riconciliazione
CUOREPENSIERO
Nella vita ha conosciuto la morte
e nella morte ha conosciuto l’eterno
sorrideva mentre noi piangevamo
e poi non c’era più
l’anima bella
è adesso un cielo
la bellezza divenga allora terra
mentre il cuorepensiero sogna
proprio come lei sogna
la canzone dell’angelo