Alcune poesie da “Convinta di esistere” di Lucia Brandoli, prefazione di Marco Sonzogni, Ensemble, 2021.
Il mio corpo è parola.
La mia mente è il mio corpo.
Eppure tu non leggi
_____________________mi decifri
come chi ripete la preghiera
che l’ha salvato.
La vita, una cosa simile.
*
Per toccarti dovevo____________________________ disfarmi
sciogliermi insieme___________________________________ rinascere
a un antico dolore___________________________________________ pulsare
è la vita che è in gioco__________________________ giocare
a ogni parto e l’unico filo il respiro____________________ legarsi
nel ritmo del mondo___________________________ affondare
le mani nei tormenti del corpo________________________ soffrire
e lo sguardo è nel nulla________________________sparire
che nessuna paura mai teme________________________ sapere
sia vinta.
__________________________________________________________________ripetersi
*
L’estraneità non era fuori dai confini dell’origine.
Era in me. Tanto da essere altra anche a me stessa.
*
C’è solo la notte e la vita. Forse un sentiero.
*
Aspetterò sotto l’albero che tu arrivi
come ci fossimo accasati lì da secoli
e dovessimo soltanto farci un cenno,
ricongiungere il tempo con lo spazio.
*
Ho sognato l’acqua.
Ho sognato il fuoco.
Ho sognato un uomo
nato da tutti gli occhi.
________________Lo conoscevo?
Sembrava straniero.
Aveva un messaggio.
Osservavo le brume
io – per scioglierle.
*
così nel bosco mi hai portata
per cancellare ogni sentiero:
starò qui perché si vede tutto
ma niente di niente si ricorda
NB: In alcuni casi non è stato possibile rispettare la grafia dell’originale, per cui si rimanda all’edizione cartacea. Ci scusiamo per l’inconveniente.
Immagine: John Akomfrah, Five Murmurations, 2021.