Cinque poesie da “Piazzale senza nome” di Luigia Sorrentino, collana Gialla Oro, pordenonelegge-Samuele Editore, 2021.
aveva oltrepassato
il confine
restituita la voce
all’universo
la sorgente di luce non era più
visibile
era tramontata fra gli alberi
la notte bianchissima discesa
fino in fondo, guerriera
nel suo sangue la neve
il freddo polare nelle pupille
allagate
perdute per sempre
*
qualcosa incrina la sua forza
il posto si svuota
– tu sei inutile, non vali niente –
la violenza ha la lingua del fuoco
lo scudo sul quale rimbalza
le protegge il volto, chiaro
la testa fra l’incudine e il martello
montava rabbia incandescente
poi scendeva la tenebra
il silenzio di tutte le parole
*
la nuvola sembrava una montagna
non era niente
la carnagione bianchissima
aveva il carattere provvisorio
dei morti
la tenebra le parlava
ossessivamente
occupando il suo destino
il canto degli uccelli notturni
annunciava in un grido
la fine di ogni cosa
*
i gesti che offendono sono macerie
seppelliscono la nostra miseria
tu stessa hai conosciuto l’inquietudine
il riflesso scuro
di una notte piantata in un’altra notte
il giardino chiuso alla madre
l’albero avvertito sul confine
la fatica della sua forma vacillava
*
la maschera è il viso
la parola è nella maschera
l’attimo innaturale della bocca
distorce l’emissione della voce
l’imperfezione
della parola
porta nella poesia il difetto
dell’uomo