Emilia, ormai scurisce il tuo frumento
e il papavero esce a fare il bullo
e le viti mettono tenere ricci
e la sera i biancospini illuminano le stradette
dove non passano che tante biciclette.
Emilia, ormai le tue donne fioriscono le contrade
di nuove toilettes, e le rose rosse nei giardini
ascoltano quei pazzi usignoli querelarsi
senza ragione, come i soprani nelle opere.
La primavera era di una malinconia
sino a pochi giorni fa…
Ma venne il sole e si fa
come una ragazza a passeggio con un giovanotto:
ride di tutto negli occhi chiari.
Emilia, la tua calma ci ha stregati.