Tre poesie di Katharine Coles, nella traduzione di Marco Bini, dall’antologia che propone il numero 81 di «Atelier», XXI, marzo 2016.
***
IN NAVE PER L’ANTARTIDE
Sono le voci il problema,
non riesco a togliermele dalla testa. Sul ponte il capitano [mette su
Break On Through dopo
Stormy Weather. Vai avanti, cerca su Google “le navigazioni [più
turbolente al mondo”, e cerca anche
“naufragio” e “disperso in mare” Nel mentre la nave
va in pezzi
una barra d’acciaio alla volta, masticandosi il fegato
mentre il mare ne erode
il cuore e da me vuole disinvoltura mentre vado a dare
un’occhiata. Affacciati
alla ringhiera, da brava, su! ancora un po’. Sono le voci il [problema. Mare,
mare, sei tutto schiuma
che scompare, gridi di procellarie e ali di albatros che ti [cuciono
al cielo, sei altezza
profondità e bocca spalancata, e io un minuscolo boccone. [Mare, non riesco
a toglierti dalla testa o forse è che sei
ciò che la mia povera testa non afferra, ciò che non riesco a [misurare –
un tratto di 70, o 100 metri di profondità. Non è un cadere
di gran carriera, ma un affondare
quasi inghiottita. Una misura da dove sarebbe la superficie
se solo la trovassi, se
l’idea di superficie non diventasse un bersaglio mobile sul [quale precipito,
passata per il punto più basso e senza capirci
di più mentre risalgo in esultanza, sebbene sulla cresta [dell’onda
anche a tre giorni dalla partenza
giuro che si vede il Sud America. È la cosa
più bella che ho fatto aggrapparmi
alla ringhiera e guardare un’altra onda infranta in ogni [modo a prua, là sopra
il capitano ci domina
dal ponte, il capitano che ci porterà a destinazione coi suoi [strumenti
le sue playlist e lo stomaco
d’acciaio, anche se dice che ognuno ha limiti, lui incluso. [Chris e Jenny,
gran parte dei passeggeri
novellini nelle loro cuccette assieme a mezzo equipaggio. [E io sono abituata
al mondo che appare
e mi augura buona fortuna. Tutte quelle estati passate a [leggere nella Jeep
mentre papà ci sballottava
per le strade più dissestate che conosceva, mamma fissata a [qualche
parete rocciosa lì vicino
con funi sottili. Una montagna non è un’onda che avanza [piano? Sono
abituata alla fortuna
migliore e a uno stomaco che resiste a tutto, anche
all’onda lunga
della mia superbia. Tutto il giorno sto sopraccoperta con [gli uccelli
e gli spruzzi d’acqua, uccelli
che possono attraversare oceani senza un battito d’ali. [Ovunque
guardi l’immensità è blu
e grigia, e dico “Sto già bene, dammi tutto quello che puoi”.
*
CENTONE DA VARIE FONTI NON POETICHE
Un segnale di pericolo è arrivato alla coscienza.
L’allestimento esalta il lato metafisico.
Una luce così limpida è il sogno di ogni astronomo,
e per lo più casuale, una sorpresa del cuore. Ogni squama
o pinna spinosa è disegnata con precisione. Ma non è [tutto:
un grande uccello isolato scende in picchiata dal cielo.
Il punto non è ciò che stai guardando, ma ciò che vedi.
Non c’è innocenza nell’occhio, ma sempre coinvolgimento.
*
DICERIE DELLA TOPOGRAFIA
Inizia decidendo dove si ferma l’acqua
e comincia il ghiaccio. Poi dove il ghiaccio
termina e subentra la terra. Come se
capitasse di vedere terra qui
o qualsiasi cosa che riposi sotto il ghiaccio
e che non puoi non notare. Prova
a cominciare nell’altro verso, a distinguere
esattamente la linea tra cielo
e nuvola, nuvola
e montagna. Nessuno ha ancora stabilito
alcunché. Prova a decidere
dove si situa l’orizzonte
e se il sole vi galleggia sopra
o se da generoso illusionista si è solo
proiettato nell’aria: tutto
per compiacerti quello spettacolo di luce
il momento in cui scende l’oscurità
e minaccia di non levarsi. Per mesi,
sempre per il tuo piacere, la domanda: dove
finisce l’oscurità e cominci tu.
Poeti statunitensi contemporanei /1: Donald Justice
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Maria Borio è nata nel 1985 a Perugia. È dottore di ricerca in letteratura italiana contemporanea. Ha pubblicato le raccolte Vite unite ("XII Quaderno italiano di poesia contemporanea", Marcos y Marcos, 2015), L’altro limite (Pordenonelegge-Lietocolle, Pordenone-Faloppio, 2017) e Trasparenza (Interlinea, 2019). Ha scritto le monografie Satura. Da Montale alla lirica contemporanea (Serra, 2013) e Poetiche e individui. La poesia italiana dal 1970 al 2000 (Marsilio, 2018).