Alcune poesie da Ambienti saturi di Fabio Donalisio (Amos Edizioni, 2017).
sommerso, sommessamente dialogato
timido perché scabroso cerca la galla
il gesto del rifiuto
il morso di senso che ti fa, in fine
muto
*
dare fuoco al verbo preservare
incanaglirsi, disimparare: solo così
si dà – a tratti, in pulviscolo, nei denti
dei matti – la tua feroce, sparita
libertà
*
infinite controllate variazioni
dello stesso, semplice angolo
convesso del mondo che conosci
e che non sai; più di questo
non è dato, mai; abbastanza
da perderci la vita: soggetti
di una fuga di portata inaudita
*
rovescia disossa riporta la cosa
a prima del montaggio prima
dell’idea stessa di intervento
del pensiero del possesso
di ogni parte – importante – del vento:
basi minerali assuefatte
all’attinenza degli uguali:
sali
*
so regolare la leggerezza, diceva
sputando noccioli al salto, nudo
e improduttivo come un giovane
dio; la ragione, per quel che vale,
gli spettava di diritto, era vivo
giusto e sconfitto, aveva smalto,
smisurato santo della brezza:
annuiva alle cose, sapeva e basta
senza tenerezza
*
ci sono tante cose
e poi le porte, chiuse, ovunque;
fai a meno di chiederti cosa celano
cosa c’è dietro (ti raccomando
o forse prego): sarà comunque
meno, il segno; vivi sommesso
ma fiero attorno al sogno – lui
ti definisce, non dice come
la parola – valica (si sale)
il passo della vita che cavalca
sola; toccala, per quel che vale
e, davvero, cerca di non farle
male
Immagine: Jorinde Voigt, Views on Views on Decameron 54 Views (I-III).
Maria Borio è nata nel 1985 a Perugia. È dottore di ricerca in letteratura italiana contemporanea. Ha pubblicato le raccolte Vite unite ("XII Quaderno italiano di poesia contemporanea", Marcos y Marcos, 2015), L’altro limite (Pordenonelegge-Lietocolle, Pordenone-Faloppio, 2017) e Trasparenza (Interlinea, 2019). Ha scritto le monografie Satura. Da Montale alla lirica contemporanea (Serra, 2013) e Poetiche e individui. La poesia italiana dal 1970 al 2000 (Marsilio, 2018).