Altre stanze (198/999)

da | Mar 3, 2023

Alcuni testi in anteprima da “Altre stanze (198/999)” di Vanni Santoni, che esce oggi, con introduzione di Gherardo Bortolotti, nella collana ‘novecento/duemila’ a cura di Diego Bertelli e Raoul Bruni per Le Lettere.

 

ROOM 27
Room 27 is one huge dreaming crystal.

STANZA 27
La stanza 27 è un enorme cristallo sognante.

 

 

ROOM 45
«In room 45,» an old man once said to me, «I’ve seen patterns, I’ve seen beings; I’ve seen the wheel; I’ve been the wheel; I’ve experienced potential realities peeling away from me. There I burned ears of wheat, ate albatross and drank mulled wine after mulled wine.»

STANZA 45
«Nella stanza 45,» mi disse una volta un vecchio, «ho visto motivi, ho visto entità; ho visto la ruota; sono stato la ruota; ho sentito realtà potenziali sfilarsi via da me. Lì ho bruciato spighe di grano, mangiato carne d’albatro e bevuto ippocrasso dopo ippocrasso.»

 

 

ROOM 48
In room 48, which some would call a corridor,
you’ll have to run, because – yessir – they will shoot at you,
and yes most people running besides you will fall down,
faces in the mud, under the stuttering rifles’
rapid rattle, and no there’ll be no pause nor relief
and yes some will scream but you will leave them behind,
while others’ll step on the wrong clod and be hurled away
in a firework of charcoal-gray earth and smoke and flesh.

STANZA 48
Nella stanza 48, che alcuni definirebbero corridoio,
dovrai correre, perché – sissignore – ti spareranno,
e, sì, la maggior parte della gente che corre con te cadrà,
la faccia nel fango, sotto il rapido balbettante schioppettare dei fucili,
e no non ci saranno pause, non si tirerà il fiato
e, sì, alcuni urleranno ma dovrai lasciarteli dietro,
mentre altri calpesteranno la zolla sbagliata e verranno scagliati via,
in un fuoco d’artificio di terra grigia come cenere e fumo e carne.

 

 

ROOM 60
You’ll first enter a vestibulum
where you’ll be given clean linen clothes
an animal mask and a fur cloak
before being admitted in room 60, a perystile,
from every side of which they will scream
at you and throw you fruits and objects,
and one’ll advance in an agony
of giggles, and kick your ass hard while the singers begin
~
Hoson zes, phainou,
meden holos su lupou;
pros oligon esti to zen,
to telos ho chronos apaitei…


STANZA 60
Entrerai prima in un vestibolo
dove ti daranno abiti di lino pulito
una maschera d’animale e una cappa di pelo;
poi verrai ammesso nella stanza 60, un peristilio,
da ogni lato del quale ti grideranno addosso
e ti lanceranno frutti e oggetti
e qualcuno avanzerà, in un’agonia
di risolini, e ti darà un calcio in culo mentre i cantori attaccano
~
Hoson zes, phainou,
meden holos su lupou;
pros oligon esti to zen,
to telos ho chronos apaitei…

 

 

ROOM 61
In room 61
(which has no ceiling)
only the moon rages,
yet skin falls and flesh burns
and bones become mercury
and screams become silvery
rings of bells, pleasant to the ears
of distant passers-by.

STANZA 61
Nella stanza 61
(che non ha soffitto)
solo la luna infuria,
ma la pelle cade e la carne brucia
e le ossa si fanno mercurio
e le urla si fanno argentine
trilli di campanelli, ameni all’orecchio
di lontani passanti.

 

 

ROOM 72
On the old grounds of room 72
some say they drank of the clear stream
and heard the linnet’s song;
not me: I could only drink saltblood from
a plucked heart, a fruit of tears as
pernicious as sunset.

STANZA 72
Nei vecchi territori della stanza 72
c’è chi dice d’aver bevuto dalla chiara sorgente
e udito il canto del fringuello;
non io: io potevo solo bere il sangue salato
da cuori strappati, un frutto di lacrime
nefasto come il tramonto.

 

 

ROOM 78
He was persuaded that in all his acquisitions he would soon be swept away; yet he had selected,
for the diversion of his mind and the delight of his eyes, works and objects of a suggestive charm, which he amassed in a room he labeled with the number seventy-eight (when asked the reason, he would only whisper “Metatron, Metatron” with a troubled look in his eyes).
Sometimes, at evenings, he sits in the middle of what through the years became a most weird storage room, and with a twisted accent he murmurs
~
Hyperbole! de ma mémoire
Triomphalement ne sais-tu
Te lever, aujourd’hui grimoire
Dans un livre de fer vêtu…

STANZA 78
Era convinto che non ostanti tutte le sue acquisizioni sarebbe stato presto spazzato via; tuttavia aveva selezionato, per la distrazione della sua mente e la gioia dei suoi occhi, opere e oggetti di suggestivo fascino, che ammassava in una stanza che aveva etichettato col numero settantotto (se gli si chiedeva perché, sussurrava “Metatron, Metatron”, con aria preoccupata).
A volte, alla sera, si siede in mezzo a quella che negli anni è diventato uno stranissimo battiramaio, e con un accento distorto mormora
~
Hyperbole! de ma mémoire
Triomphalement ne sais-tu
Te lever, aujourd’hui grimoire
Dans un livre de fer vêtu…

 

 

ROOM 82
Room 82 was its own place, that in itself
could make heaven or hell, a hell of heaven or
even (at times) a heaven of hell.

STANZA 82
La stanza 82 era un posto tutto suo, e in sé
poteva far paradiso o inferno, un inferno del paradiso o
anche (a volte) un paradiso dell’inferno.

 

 

ROOM 142
’twas there, briefly,
that your being expanded
(by then liquid, gasous, solely energetic)
over and under the cranium unique and manifold
of deities in myriad,
its dome pulsating slowly
its transparence being pure golden love
its nature being Word, in a system of systems of
systems…

STANZA 142
fu lì, pe’ un po’,
che il tuo essere s’espanse
(ma fu liquido, gassoso, mera energia)
sopra e sotto il cranio unico e molteplice
di divinità in miriadi,
la sua cupola pulsava lentamente
la sua trasparenza era puro aureo amore
la sua natura era Verbo, in un sistema di sistemi di
sistemi…

 

ROOM 173
The future starts today.

The future is fresh!

The future will be repeated,

broadcasted & distributed.

The future will be obsolete.

The future is overrated.

The future ain’t what it used to be.

The room of the future!

The future? Just a season.

The future is here and now.

Oh please, always talking about the future…

The future is a chest of broken mirrors,

a boot stomping a human face, again and again.

STANZA 173
Il futuro comincia oggi.

Il futuro è fresco!

Il futuro sarà ripetuto,

trasmesso e distribuito.

Il futuro sarà obsoleto.

Il futuro è sopravvalutato.

Il futuro non è più quello di una volta.

La stanza del futuro!

Il futuro? Solo una stagione.

Il futuro è qui e ora.

Vi prego, sempre a parlare del futuro…

Il futuro è un baule di specchi rotti,

uno stivale che calpesta un volto umano, ancora e ancora.