POESIA DEL GIORNO

I fiori vengono in dono e poi si dilatano…

I fiori vengono in dono e poi si dilatanouna sorveglianza acuta li silenzianon stancarsi mai dei doni.Il mondo è un dente strappatonon chiedetemi perchéio oggi abbia tanti annila pioggia è sterile.Puntando ai semi distruttieri l'unione appassita che cercavorubare il...

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La deviazione operaia

d è deviazione, in corsivo;K, correzione del tempo minimo,I è maiuscolo e straniero, divoe regale nel giuoco, quindi punitivocredibile, già visto e sentito. d varia, oscilla, riprende, è vivo,ma d è pur sempre confrontabilecon il livello generale...

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Non separare il no dal sì

Parla anche tuparla per ultimo,di' la tua.Parla –ma non separare il no dal sì.Da' al tuo detto anche il senso:dagli ombra.Dagli l'ombra che basti,dagliene tanta,quanta tu sai ripartita intorno a te tramezzanotte e mezzogiorno e mezzanotte.Guarda in giro:vedi come...

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Per diventare albero…

Per diventare alberofa uscire le gemme dal muschiooccorre un terreno più morbido e cautoe senza veleni. Per questo,compagno che ascolti, conservaqueste parole, segnali del dovedel come dalla morte che incrostaci libera la pioggia che increspa.È solo il senso che...

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Ariosto

In Europa fa freddo. In Italia è scuro. Il potere è ripugnante come le mani del barbiere. Oh, si potesse spalancare quanto prima sull’Adriatico un’ampia finestra. Sulla rosa muschiata un ronzio d’ape, nella steppa a mezzogiorno la cavalletta muscolosa. Pesano i ferri...

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La campana di vetro

Vidi la mia vita diramarsi davanti a me come il verde albero di fico del racconto.Dalla punta di ciascun ramo occhieggiava e ammiccava, come un bel fico maturo, un futuro meraviglioso. Un fico rappresentava un marito e dei figli e una vita domestica felice, un altro...

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Maestra di enigmi…

Maestra di enigmi Affermate che basta una parola E quella sola che nessuno ha – Lei che trasvola via dalla memoria Lucciola albale e falena È nera spina di pena Brùscolo a un occhio di storia – Venisse al mio parlare Èffeta e poi per sempre bocca muta Al servo vostro...

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Mio angelo…

Mio angelo, io non seppi mai quale angelofosti, o per quali vie storte ti amaio venerai, tu che scendendo ogni gradinosembravi salirli, frustarmi, mostrarmiuna via tutta perduta alla ragione, quandofacesti al caso quel che esso riprometteva,cioè mi lasciasti. Non...

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Inverno

È notte, inverno rovinoso. Un pocosollevi le tendine, e guardi. Vibranoi tuoi capelli selvaggi, la gioiati dilata improvvisa l’occhio nero;che quello che hai veduto – era un’immaginedella fine del mondo – ti confortal’intimo cuore, lo fa caldo e pago.Un uomo si...

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