Il negozietto di caramelle dietro la soprelevata
è lì che per la prima volta
mi innamorai
dell’irrealtà
Gelatine luccicavano nella penombra
di quel pomeriggio di settembre
Sul bancone un gatto si insinuava tra
bastoncini di liquirizia
e barrette al cioccolato
e cicche Oh Boy
Fuori le foglie morivano e cadevano
Il vento aveva spazzato via il sole
Una ragazza entrò di corsa
Aveva i capelli zuppi di pioggia
Il seno ansava nella stanzetta
Fuori le foglie cadevano
e piangendo dicevano
Troppo presto! troppo presto!
(trad. it. di Leopoldo Carra)