Afrodite,
mia signora di Cape Town,
madre mia figlia mia,
io del tuo stesso sesso
strabuzzando gli occhi a te
ho ben poco da dire sul laiccare e lovvare.
Ti sogno nordica, alta sei piedi
Ti sogno mascarona con due labbra gommoni rosso sangue,
e invece eccoti qui coi gattini e i cagnolini,
che subscrivi cinque riviste di ecologia
mentre setacci tutti i neri dal Sud Africa
alla Nave della Libertà , irrrorandoli di baci gommosi,
e laiccandoli tutti. Ma li lovvi? Boh.
Ti chiedo di ispezionarmi il cuore
e rinominare le immagini.
[…]
(“To like, to love”, trad. it. di Rosaria Lo Russo)