Il risultato dell’investigazione era questo: il sedimento delle somiglianze. la tela della somiglianza. i suoi fili cuciti e ricuciti.
A volte la somiglianza ovunque. a volte la somiglianza lì.
Dato che tu e la tua morte non avevate niente in comune.
Sembra facile. allora: non c’era più spazio per una requisitoria difficile. nessuna domanda brutale. semplicemente un doloroso blaterare. inutile. superficiale e triviale.
“Un cane non può simulare il dolore. forse perché è troppo onesto?”
Bisognava fare la conoscenza con la descrizione.
In poche parole quel che non si muoveva.
Poiché mi era stato dato già conosciuto. mentre niente si poteva dedurre dalla mia esperienza.
Eri morta. e ciò non mentiva.
(da “Qualche cosa nero”, traduzione di Domenico Brancale e Tommaso Santi, FinisTerrae, 2022)