Anima di lupo antico
assassinato davanti le porte
il giorno della fame più crudele,
vicina ti ridesti a noi soffusa
nel tuono del tristo orologio
e brami pane e cipolla, e miele
all’ultima ferita del corvo.
E che strazio nell’aria le campane
che ci pungono d’aghi il nostro cuore!
Che vogliono da noi?
Fanno paura agl’innocenti
come ai fanciulli beati
gli ultimi fiati del macello.
Finitela, benedette campane!
Con questi venti nei nostri tuguri
svegliate la faccia dei morti violenti
e ci fate più lupi di prima.
E voi date una mano
perché l’avranno interrata profonda
la pupa della fattucchiera
nella Gravina che circonda
i santi contadini di Matera!
(da “Tu sola sei vera. Poesie scelte”, 2024)