Al di sopra degli stagni, al di sopra delle valli,
delle montagne, dei boschi, delle nuvole e dei mari,
al di là del sole, al di là dell’etere,
al di là dei confini delle sfere stellate,
tu, mio spirito, ti muovi agilmente
e come un buon nuotatore in estasi nelle onde
percorri gioiosamente la profonda immensità
con indicibile e virile voluttà.
Vola via lontano da questi miasmi infetti;
va’ a purificarti nell’aria più alta
e bevi come un puro e divino liquore
il fuoco chiaro che riempie i limpidi spazi.
Lasciando alle spalle le noie e le grandi tristezze
che opprimono con il loro peso un’esistenza nebbiosa,
felice chi riesce con le sue forti ali
a slanciarsi verso campi luminosi e sereni,
chi ha pensieri come allodole
che iniziano al mattino un libero volo verso il cielo,
chi plana sulla vita e comprende senza sforzo
il linguaggio dei fiori e delle cose mute!
(da “I fiori del male”, traduzione di Milo De Angelis, 2024)