Sedevamo sulla riva del giorno – due poeti,
presi dalla discussione sulla vera poesia,
ed io, che li ascoltavo in silenzio.
– La poesia – affermava l’uno senza ombra di dubbio, –
è semplicità. Dobbiamo sradicarla dai vortici
della complessità! Basta con le nebbie!
– Al contrario! – replicava l’altro, non meno
convinto. – La poesia è affogata nei bassifondi
dell’elementare. Dobbiamo estrarla verso le profondità
del pensiero complesso! Basta scorza masticata!
La discussione batteva ora contro una riva ora contro
quella opposta e diventava sempre più spumosa.
Una libellula si mise a volare tra i due. Le sue ali
recavano il vago sorriso del giorno dall’occhio solare,
l’ultimo per lei disponibile. E sfrecciò dritta
verso l’abbraccio d’addio della sera.
La libellula non era affatto semplicità, nemmeno però
complessità.
Era poesia.