Addosso al viso mi cadono le notti
e anche i giorni mi cadono sul viso.
Io li vedo come si accavallano
formando geografie disordinate:
il loro peso non è sempre uguale,
a volte cadono dall’alto e fanno buche,
altre volte si appoggiano soltanto
lasciando un ricordo un po’ in penombra.
Geometra perito io li misuro
li conto e li divido
in anni e stagioni, in mesi e settimane.
Ma veramente aspetto
in segretezza di distrarmi
nella confusione perdere i calcoli,
uscire di prigione
ricevere la grazia di una nuova faccia.
(da “Il cielo”, 1981)
Patrizia Cavalli è nata a Todi nel 1947 e vive a Roma. Ha pubblicato per Einaudi Le mie poesie non cambieranno il mondo (1974), Il cielo (1981), Poesie 1974-1992 (1992), L'io singolare proprio mio (1992) e Sempre aperto teatro (1999, Premio Viareggio-Repaci), Pigre divinità e pigra sorte (2006, Premio Dessi). L'ultima raccolta è Datura (2013). Sempre per Einaudi ha tradotto l'Anfitrione di Molière e il Sogno di una notte di mezza estate di Shakespeare, di cui ha tradotto anche l'Otello, messo in scena dal regista e attore Arturo Cirillo nel 2009. La poesia della Cavalli è caratterizzata da misure metriche classiche, da un lessico e da una sintassi della lingua contemporanea; sono assenti poeticismi e manierismi, il linguaggio è naturale e familiare.