I ciechi
Contemplali, anima mia: sono proprio spaventosi!
Sembrano manichini; vagamente ridicoli;
terribili, strani come sonnambuli;
dardeggiano non si sa dove i globi tenebrosi.
I loro occhi, dai quali è sfuggita la divina scintilla,
come se guardassero lontano, restano alzati
al cielo; non li vediamo mai curvare verso il selciato
con aria sognante la testa appesantita.
Attraversano così il nero sconfinato,
questo fratello del silenzio eterno. Oh, città!
Mentre intorno a noi tu canti, ridi e muggisci,
invaghita del piacere fino alla ferocia,
vedi, mi trascino anch’io! Ma, più ebete di loro,
dico: “Cosa cercano nel Cielo, tutti questi occhi?”.
(da “I fiori del male”, traduzione di Milo De Angelis)
Poesie ridicole
Quattordici poesie inedite. SCUCITO L’orlo dei miei pantaloni ha cedutoil polsino della mia giacca è tarmatoi pantaloni non si chiudono (per la sarta giuro non per la pancia!)il colletto della camicia è consumatosudatola calza destra ha le prese d’aria per fortunama è di spugnaper sfortuna.La cintura ha perso il cosoora l’estremità va giù come un cordone sulla cerniera vandalizzata.Il maglione poi ha orme e vari buchi di svariateforme e tarme impercettibilidisfunzionali, tossiche. Tu lo...
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