Sgorgo
Per troppa vita che ho nel sangue
tremo
nel vasto inverno.
E all’improvviso,
come per una fonte che si scioglie
nella steppa,
una ferita che nel sonno
si riapre,
perdutamente nascono pensieri
nel deserto castello della notte.
Creatura di fiaba, per le mute
stanze, dove si struggono le lampade
dimenticate,
lieve trascorre una parola bianca:
si levano colombe sull’altana
come alla vista del mare.
Bontà, tu mi ritorni:
si stempera l’inverno nello sgorgo
del mio più puro sangue,
ancora il pianto ha dolcemente nome
perdono.
12 gennaio 1935
Al risveglio c’è un lenzuolo
Sei poesie in anteprima da "Al risveglio c'è un lenzuolo" di Riccardo Socci, da poco uscito, con una prefazione di Claudia Crocco, per Le Lettere. Fa freddo sul portone della casa, è una giornatabrutta, pulendo l’orecchio il cotton fiocha perforato il timpano di una signora.Nelle campagne attorno Pisa, vicino a dove abitavola fusione di due buchi neri ha causatouna deformazione relativa dello spaziotempo.Ha avuto luogo un miliardo di anni faper noi, quando la signora mezza sorda e ionon...
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