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Addosso al viso mi cadono le notti…
Addosso al viso mi cadono le notti
e anche i giorni mi cadono sul viso.
Io li vedo come si accavallano
formando geografie disordinate:
il loro peso non è sempre uguale,
a volte cadono dall’alto e fanno buche,
altre volte si appoggiano soltanto
lasciando un ricordo un po’ in penombra.
Geometra perito io li misuro
li conto e li divido
in anni e stagioni, in mesi e settimane.
Ma veramente aspetto
in segretezza di distrarmi
nella confusione perdere i calcoli,
uscire di prigione
ricevere la grazia di una nuova faccia.
(da “Il cielo”, 1981)
Bentos
Dal poemetto "Bentos" di Francesco Terzago, appena uscito per la Collana Isola con illustrazioni di Valeria Cavallone, pubblichiamo tre estratti. Quando arrivò la malattia le persone morirono.Per alcuni la malattia era interna -per altri si manifestava all’esterno, comunquegli ammalati erano portati nei palazzidegli ammalati, e morivano. Questo succedevaall’inizio. La malattia trasformava le personein cristallo. Se partiva dalla punta delle dital’unghia dell’indice si sollevava a...
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