Sonetti a Orfeo, XXIX
Silente amico di molte lontananze, senti
Come il tuo fiato ancora moltiplica lo spazio.
Manda, dalle buie corone di campane,
i tuoi rintocchi. Ciò che ti consuma
si fa una forza di questo nutrimento.
Continua a trasformarti senza sosta.
Quale esperienza è la tua più sofferta?
Se ti amareggia il bere, fatti vino.
Sii per oltranza di magia stanotte,
nel luogo in cui si incrociano i tuoi sensi,
cifra del lorio sorprendente incontro.
E se ciò che è terreno ti ha scordato,
all’immobile terra dirai: Scorro
alle acque veloci dirai: Sono.
(Traduzione di Riccardo Held)
Socialismo epico
Quattro poesie inedite. HADOUKEN Voglio un amore come Ranma e Akane,Cerco un amico come Ken o Ryu:Adesso sento che non riesco piùA sopportare relazioni vane... Gli spettri comparivano in tivù,Portavano da terre assai lontaneUn verbo: ne erano le icone strane,Ma tali da adombrare la virtù. Un bacio dato infine sullo Scotch,Un volteggiare, lento, con le braccia,Per concentrarsi e poi gridare: Hadou!... Tornando a casa lungo questa traccia,Il bene dice meno sì che no:È stare nell'assenza,...
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