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Versi ad Archimede
[…]
All’alba compitavo sui quaderni a quadretti.
Mandavo a mente versi e teoremi. Stolto
mi inebetivo di veleno e di nettare.
Segnerò questi anni al principio
dell’età perduta o alla fine
di un’era fiacca, andrò
verso il tempio dei pensieri,
camminerò sotto il portico degli adulti.
I nuovi eventi ci lasciano indietro.
Chi ha munto la vacca non alleva il vitello,
chi non sente le voci in anticipo,
chi non sa che la freccia è scoccata
ha l’anima piccola del topo,
ha il cranio stretto della gallina.
Non sarà la spina pestata
dal piede nudo, o il granchio
che ti morse il calcagno,
non sarà la tua mitologia a sorreggerti.
Le piste chiedono scarpe ferrate,
le ruote vogliono polsi decisi,
e il ribollire intorno di segnali
t’impongono di camminare sulle strisce.
Archimede chi cancella i tuoi circoli,
chi rimuove la sfera inscritta nel libro?
[…]
(maggio 1953)
Basi
Cinque poesie in anteprima da "Basi" di Paola Di Gennaro, da poco uscito nella collana 'poetica' di Industria & Letteratura. Come spiega la nota introduttiva: "è una raccolta di 47 poesie visive che richiamano la forma a doppia elica del dna e 46 brevi prose in forma di nota ad argomento scientifico. Ogni poesia esprime un cromosoma umano, la sua forma e la sua lunghezza: 45 autosomi + le due varianti, maschile e femminile, dei cromosomi sessuali. Tutti i versi centrali delle strofe sono...
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