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Passerò per Piazza di Spagna
Sarà un cielo chiaro.
S’apriranno le strade
sul colle di pini e di pietra.
Il tumulto delle strade
non muterà quell’aria ferma.
I fiori spruzzati
di colori alle fontane
occhieggeranno come donne
divertite. Le scale
le terrazze le rondini
canteranno nel sole.
S’aprirà quella strada,
le pietre canteranno,
il cuore batterà sussultando
come l’acqua nelle fontane –
sarà questa la voce
che salirà le tue scale.
Le finestre sapranno
l’odore della pietra e dell’aria
mattutina. S’aprirà una porta.
Il tumulto delle strade
sarà il tumulto del cuore
nella luce smarrita.
Sarai tu – ferma e chiara.
Margini /1 – Giuseppe Ungaretti
Inauguriamo una nuova rubrica, dal titolo "Margini", che propone letture critiche di poesie emblematiche del Novecento. In apertura Giuseppe Tiné scrive su «O notte» di Giuseppe Ungaretti. Dall’ampia ansia dell’alba svelata alberatura. Dolorosi risvegli. Foglie, sorelle foglie, vi ascolto nel lamento. Autunni, moribonde dolcezze. O gioventù, passata è appena l’ora del distacco. Cieli alti della gioventù, libero slancio. E già sono deserto. Perso in questa curva malinconia. Ma...
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