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Escono dal cantiere
Escono dal cantiere, a coppie, in branchi,
con le giacche sull’òmero.—Muraglia
vivente forman sulla via che abbaglia
nel sole.—Ira e tristezza li fan bianchi.—
Su ogni moto dei muscoli riflessa
l’impronta sta della materia inerte
dalla potenza de le braccia esperte
plasmata, martellata, sottomessa.
L’uomo con l’opra una sol forza forma
che non si scinde.—Essi lo sanno.—E il rude
edificio lo sa, ch’oggi si chiude
dietro i ribelli, e par che invitto dorma;
ma doman, nella pura alba serena,
spalancherà le porte all’orda muta:
—non può battere il cuor, se si rifiuta
il sangue di fluir per vena e vena.
Carne
Cinque poesie da "Carne" di Valentina Proietti Muzi, Zona (2024). È un tavolo lungocon grandi nodi di paura:ci lavorano sopra le donne, un po’ taglianoun po’ dormono.Nessuna di loro ha una regolada seguire, ma così riposanole gambe e il ventre non si gonfia.Le osservo.Il topo del mattino ronzaal suolo, descrive un arcoper tutta la stanza.Poi mi distendono sul tavolo * L’inguine chiaro si muovein funzione del sangue.Lo vedi che si apre a manticee più scavi nel tempopiù...
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