Prima di primavera…
Prima di primavera, ma poco,
si diffonde la sua acquosa luminescenza
e quel chiaro e quell’alone sui monti,
quel trepidare dell’aria, quel vibrare delle immagini
di là da quella garza
di indicibile festività, schermate
e accese da essa, quel fulgore
dell’effimero
esultante a un tratto di esserlo – vigilia,
vigilia incolmabile
di nessun avvenimento –
c’è
non so in quale ricordo,
ma c’è detta dall’erba
questa nota
di non so che perduto monocordio –
pensa lei raggiunta in tutte le cellule.
(da “Per il battesimo dei nostri frammenti”, 1985)
Il miracolo
Cinque poesie in anteprima da "Il miracolo" di Kaveh Akbar, poeta e narratore iraniano-statunitense, da poco uscito nella traduzione di Mia Lecomte e Andrea Sirotti per Il Saggiatore. RISTORANTE DI REZA, CHICAGO, 1997 i camerieri ciondolavano riempiendo shaker di sommacco sparecchiando piatti di cipolla e ravanelli mio padre indicava ogni persona sussurrava persiano dell’uomo vecchio con la barba...
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