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Per lei
Per lei voglio rime chiare,
usuali: in -are.
Rime magari vietate,
ma aperte: ventilate.
Rime coi suoni fini
(di mare) dei suoi orecchini.
O che abbiano, coralline,
le tinte delle sue collanine.
Rime che a distanza
(Annina era così schietta)
conservino l’eleganza
povera, ma altrettanto netta.
Rime che non siano labili,
anche se orecchiabili.
Rime non crepuscolari,
ma verdi, elementari.
(da “Il seme del piangere”, 1959)
Vero nome
Alcune poesie da Yves Bonnefoy, "L’opera poetica", a cura e con un saggio introduttivo di Fabio Scotto, traduzioni poetiche di Diana Grange Fiori e Fabio Scotto, “I Meridiani”, Mondadori, 2010. VERO NOME Nominerò deserto il castello che fosti,Notte questa tua voce, assenza il viso,E quando tu cadrai nella sterile terraIl lampo che t’ha recato nominerò nulla. Morire è un paese che amavi. Io vengoMa eternamente pei sentieri tuoi cupi.Distruggo il tuo desiderio, la forma, la memoria,Sono...
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