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Log, Ambleteuse
Un bianco dove non si mette niente,
di notte
si vede una pagina di Nerval,
il sangue di Esenin, una baita, la strada nuda di una frontiera,
un bungalow sulla costa.
Non è mai tornare se diventa che mi vedi leggero.
La mano attraverso le case è dirti «guarda»
e già ti sporgi sul mare.
E la primavera gira gli occhi nella primavera
se ti dico «guarda quante eriche».
Difendimi, difendi questa notte bianca,
il giorno ripetuto nel pensiero.
Log, Ambleteuse,
colpi dei piedi sulla strada, facce piene di vento scuro,
i nostri visi nelle mani,
il vento negli occhi chiusi per pensarlo.
E un albero di fiori
sale sullo slargo con la marea
perché la mano è così, amore,
lei va alta fra i tuoi capelli.
(da “Umana gloria”, 2004)
Generazione X
Due poesie inedite. Donne che rincorrono uomini uomini che rincorrono donne. Due lunghe braccia propaggini di citoplasma invadere un corpo imbevuto di spazi. Generazione X generazione invisibile la tua pelle anaffettiva e fragile i miei accumuli di viaggi e tatuaggi. La poesia in tempo di crisi è lo sciacquone di salvataggio la nostra corsa umida di pioggia il sale sulle mie ferite d’inverno. Dolce bocca calice d’avanzi d’amore invadere un corpo di cicuta e pianto. Uomini che non...
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