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Voce
Natale è un flauto d’alba, un fervore di radici
che in nome tuo sprigionano acuti ultrasuono.
Anche le stelle ascoltano, gli azzurrognoli soli
in eterno ubriachi di pura solitudine.
Perché questo Tu sei, piccolo Dio che nasci
e muori e poi rinasci sul cielo delle foglie:
una voce che smuove e turba anche il cristallo,
il mare, il sasso, il nulla inconsapevole.
Indice sommario di sbiadimento
Cinque poesie. “Scegli la rosa della tua memoria”(Carlo Betocchi, Il sale del canto, 1980) È uno stelo, non una selvache si imbianca, perde liquoreora stilo senza vena. È uno stelo poi tornain questo acquarioterso senza selva con luce che non torna:resta in un piccolo puntoriportami là, lì ero tutto. * MEMINI qui nella bianca stanza d’estatedove tutto in un punto si raccogliecosì poco esisti in questo nostro serenocuore dove stagna l’ondaparla una ramificazione nel vuoto. dal...
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