ULTIMO NUMERO
ACQUISTA ORA
da “Il pianto della scavatrice”
… E’ la città,
sprofondata in un chiarore di festa,
è il mondo. Piange ciò che ha
fine e ricomincia, Ciò che era
area erbosa, aperto spiazzo, e si fa
cortile, bianco come cera,
chiuso in un decoro ch’è rancore;
ciò che era quasi una vecchia fiera
di freschi intonachi sghembi al sole,
e si fa nuovo isolato, brulicante
in un ordine ch’è spento dolore.
Piange ciò che muta, anche
per farsi migliore. La luce
del futuro non cessa un solo istante
di ferirci: è qui, che brucia
in ogni nostro atto quotidiano,
angoscia anche nella fiducia
che ci dà vita, nell’impeto gobettiano
verso questi operai, che muti innalzano,
nel rione dell’altro fronte umano,
il loro rosso straccio di speranza.
(da “Le ceneri di Gramsci”, 1957)
[la casa è nera]
Da "[la casa è nera]" di Nadia Agustoni (Vydia 2021), opera vincitrice del 40° Premio di Poesia “Città di Legnano – Giuseppe Tirinnanzi”, pubblichiamo un estratto dalla prefazione di Giovanna Frene e una scelta di poesie. La selezione è a cura di Giovanna Frene. dalla prefazione DISABITARE. PER UNA NUOVA ABITABILITÀ POETICA [...]Al di là del suo esplicito referente artistico diretto – ossia il film di denuncia "La casa è nera", della regista e poeta iraniana Forough Farrokhzad, di cui...
RUBRICHE
a cura di Giulio Silvano |
a cura di Giorgio Nisini |
a cura di Elisa Casseri |
a cura di Filippo Rosso |
a cura di Luigi Loi |
a cura di Francesca Ferrandi |
a cura di Marta Viazzoli |
a cura di Ilaria Giudice |