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Non rifugiarti nell’ombra…
Non rifugiarti nell’ombra
di quel folto di verzura
come il falchetto che strapiomba
fumineo nella caldura.
È ora di lasciare il canneto
stento che pare s’addorma
e di guardare le forme
della vita che si sgretola.
Ci muoviamo in un pulviscolo
madreperlaceo che vibra
in un barbaglio che invischia
gli occhi e un poco ci sfibra.
Pure, lo senti, nel gioco d’aride onde
che impigra in quest’ora di disagio
non buttiamo già in un gorgo senza fondo
le nostre vite randage.
Come quella chiostra di rupi
che sembra sfilacciarsi
in ragnatele di nubi
tali i nostri animi arsi
in cui l’illusione brucia
un fuoco pieno di cenere
si perdono nel sereno
di una certezza: la luce.
(da “Ossi di seppia”, 1925)
Autoritratto automatico
Cinque poesie in anteprima da "Autoritratto automatico" di Umberto Fiori, da poco uscito per Garzanti. FOTO-TESSERA Inverno. Buio, nebbia. Fiati, motori. In giro, poche ombre. Sul piazzale dove si affaccia la Camera del Lavoro splende, sola, la scatola della foto automatica. Le tendine scostate, vuota, in attesa: come nella navata di una chiesa l'armadio bruno del confessionale. * MM Sotto la piazza, in fondo alle scale mobili, svoltato l'angolo, dopo l'edicola e il bar giorno e...
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