Sonetto dei sette cinesi
Una volta il poeta di Augsburg ebbe a dire
che alla parete della stanza aveva appeso
l’Uomo del Dubbio, una stampa cinese.
L’immagine chiedeva: come agire?
Ho una foto alla parete. Vent’anni fa
nel mio obiettivo guardarono sette operai cinesi.
Guardano diffidenti o ironici o sospesi.
Sanno che non scrivo per loro. Io
so che non sono vissuti per me.
Eppure il loro dubbio qualche volta mi ha chiesto
più candide parole o atti più credibili.
A loro chiedo aiuto perché siano visibili
contraddizioni e identità fra noi.
Se un senso esiste, è questo.
(da L’ospite ingrato secondo, 1985)
Poesie ridicole
Quattordici poesie inedite. SCUCITO L’orlo dei miei pantaloni ha cedutoil polsino della mia giacca è tarmatoi pantaloni non si chiudono (per la sarta giuro non per la pancia!)il colletto della camicia è consumatosudatola calza destra ha le prese d’aria per fortunama è di spugnaper sfortuna.La cintura ha perso il cosoora l’estremità va giù come un cordone sulla cerniera vandalizzata.Il maglione poi ha orme e vari buchi di svariateforme e tarme impercettibilidisfunzionali, tossiche. Tu lo...
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