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Io come sono solo sulla terra…
Io come sono solo sulla terra
coi miei errori, i miei figli, l’infinito
caos dei nomi ormai vacui e la guerra
penetrata nell’ossa!… Tu che hai udito
un tempo il mio tranquillo passo nella
sera dagli Archi a Livorno, a che invito
cedi – perché tu o padre mio la terra
abbandoni appoggiando allo sfinito
mio cuore l’occhio bianco?… Ah padre, padre
quale sabbia coperse quelle strade
in cui insieme fidammo! Ove la mano
tua s’allentò, per l’eterno ora cade
come un sasso tuo figlio – ora è un umano
piombo che il petto non sostiene più.
(da “Il passaggio d’Enea”, 1956)
L’ora più reale
Cinque poesie inedite. Mi dici che hai un piano regolatoreper la mente. Che la mente ha un pianoregolatore per il cosmo. Osserva – mi dici –come il guscio di un uovo compenetra il sole.Come l’asfalto combacia le stelle più lontanecol ritmo dei tuoi occhi se osservi in frammentila lingua che ti conduce. Mi hai detto di sostarenel punto più remoto della luce nel tuo corpo.Osserva – mi hai detto – con sguardi chiarila cicatrice che è l’acqua. Per stare uniti la coscienza mi chiedidi...
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