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Il grande amico
Un grande amico che sorga alto su me
E tutto porti me nella sua luce,
che largo rida ove io sorrida appena
e forte ami ove io accenni a invaghirmi…
Ma volano gli anni, e solo calmo è l’occhio che antivede
perdente al suo riapparire
lo scafo che passava primo al ponte.
Conosce i messaggeri della sorte,
può chiamarli per nome. È il soldato presago.
Non pareva il mattino nato ad altro?
E l’ala dei tigli
e l’erta che improvvisa in verde ombrìa si smarriva
non portavano ad altro?
Ma in terra di colpo nemica al punto atteso
si arroventa la quota.
Come lo scolaro attardato
– né più dalla minaccia della porta
sbarrata fiori e ali lo divagano –
io lo seguo, sono nella sua ombra.
Un disincantato soldato.
Uno spaurito scolaro…
(da “Gli strumenti umani”, 1965)
Notturno formale
In anteprima da "Notturno formale" di Stefano Bottero, uscito per la collana 'poetica' di Industria & Letteratura, pubblichiamo sei poesie. tenere il conto delle cose che ho smesso.perderericordi e oggetti per disattenzione comenotti trascorse ad ascoltartiberein stazioni in cui non sei. resti nel muro e non in bocca - a chiudermile labbra____________________oggetti di vita quotidiana. * ora le mie compulsioni_____ti bagnano le dita.scambiarci autoillusioni come in donoangoli...
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