I ciechi
Contemplali, anima mia: sono proprio spaventosi!
Sembrano manichini; vagamente ridicoli;
terribili, strani come sonnambuli;
dardeggiano non si sa dove i globi tenebrosi.
I loro occhi, dai quali è sfuggita la divina scintilla,
come se guardassero lontano, restano alzati
al cielo; non li vediamo mai curvare verso il selciato
con aria sognante la testa appesantita.
Attraversano così il nero sconfinato,
questo fratello del silenzio eterno. Oh, città!
Mentre intorno a noi tu canti, ridi e muggisci,
invaghita del piacere fino alla ferocia,
vedi, mi trascino anch’io! Ma, più ebete di loro,
dico: “Cosa cercano nel Cielo, tutti questi occhi?”.
(da “I fiori del male”, traduzione di Milo De Angelis)
CUTUSÌU (Cutusìo)
In anteprima da "CUTUSÌU (Cutusìo)" di Nino De Vita, appena uscito per Le Lettere, pubblichiamo tre poesie e una estratto della prefazione di Vincenzo Consolo. Comu cucia ’u suli nnall’astaciuni ru sessantatrì (Com’era caldo il sole nell’estate del ’63) La fuga I Addosso ce l’avevoscirocco e mi faceva,mentre che camminavo, stentare: mi spingevaindietro; aggobbivo,quand’era più insistente,per vincerlo. Me ne andavo, andavo, me ne andavo. La terra si infilavanegli occhi e li pungeva,la vista...
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