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Chiamarlo a sé
La vergogna per la ragione di chi sopravvive,
meno la decisione in giudizio,
con la sua superbia!
Chi nega
che il verde sia verde?
È questo che dà
piacevole sicurezza alla nostra parola,
l’importanza di un substrato solido.
Ma la stilizzazione
che un cuore intraprende
trattiene i suoi motivi
come l’ammonite
guardata dal morto.
Vorrebbe estroflettere le antenne,
trasformare la foglia di vite in spirali di felce,
far fiorire ciò che è stato un equivoco,
sentire l’autunno come odor di neve.
Non scordarti delle case
in cui tu vivi insieme a noi.
La sdraio nel giardino
o la vista degli alberi dalla finestra
andranno bene
perché tu appoggi i gomiti sulle ginocchia.
Ripara dalla pioggia ed entra, parlaci!
(traduzione di Lorenzo Bonosi)
Kaspar di pietra
Pubblichiamo in anteprima alcuni estratti dalla traduzione italiana, a cura di Gabriella Serrone, di "kaspar de pierre" (La lettre volée, 2017) della poetessa francese Laure Gauthier. Il libro, con il titolo "kaspar di pietra", è stato pubblicato per Macabor editore. MARCIA I ho cors , nudo d’autunno verso le case basse con la pesantezza della ghiaia e le mie suole di pelle Questo cammino verso nulla di vicino che si infrange in fruscii...
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