Macaulay Culkin è morto?!?
ALTRE RISPOSTE (11)
Pippi Langstrumpf
No, è vivo. Comunque quando non hai la certezza che una persona sia morta o no, basta andare su wikipedia…se accanto alla data di nascita c’è anche quella di morte…beh..allora vuol dire che è davvero morto.
2 mesi fa
Quindi Mac è vivo. Solo che da quando Mila Kunis lo ha lasciato non se la passa molto bene. Sembra che non abbia retto alla scena lesbo tra lei e Natalie Portman in Black Swan. O che non abbia retto alla sua esplosione di notorietà. Tanto che, convintosi a farla finita con un cocktail di eroina e antidolorifici, si è fermato poco prima che gli esplodesse il cuore.
Ma anche prima non è che se la passasse benissimo:
Lo si ricordava solo per dire cose tipo “vive in un’enorme casa discarica a New York”. Oppure “quell’ex bambino prodigio derubato dai genitori”. “Credo sia morto di overdose”. “Ma sì, che si era sposato con quell’altra bambina prodigio, che faceva Sentieri”.
Nessuno se lo ricorda nel 1998, bellissimo ed effemminatissimo nel video dei Sonic Youth, Sunday. Nessuno sembra disposto a dar credito al collettivo d’arte da lui fondato 3MB (Three Men and a Baby).
Il suo ultimo vero momento di notorietà risale al ruolo di supertestimone al processo per pedofilia che vedeva imputato Michael Jackson:
DIFESA — Sig. Culkin, Michael Jackson è un suo amico?
CULKIN— Sì.
D— Come lo ha conosciuto?
C—Dopo l’uscita di Mamma, ho perso l’aereo Mi chiamò e mi disse: «Sono Michael Jackson. Credo di sapere cosa ti sta succedendo, mi piacerebbe incontrarti e parlare un po’».
D— Quando gli ha parlato l’ultima volta?
C— Tre giorni fa.
D — Cosa ricorda di quando ha visitato Neverland la prima volta?
C— che rideva quando chiamavo le Tartarughe Ninja per nome.
ACCUSA — Ha mai passato la notte da solo con il sig. Jackson?
C— Cosa intende per «passare la notte»?
A— Ha mai diviso il letto con il sig. Jackson?
C — Sì, nel senso che mi sono addormentato nel letto con lui.
A—Quante volte è stato a Neverland tra i dieci e i quattordici anni?
C— Una decina, forse più.
A — E ha sempre dormito nella camera del sig. Jackson?
C—Posso essermi addormentato nella sua camera. Quando ero sfinito, crollavo.
A — Quindi è corretto dire che quando era esausto, si addormentava immediatamente?
C— Sì, come tutti i bambini.
A — Lei ha detto che il sig. Jackson non l’ha mai molestata. Intende dire, più precisamente, che non l’ha mai molestata, da sveglio?
Ogni tanto gira voce di un suo ritorno al grande schermo, in pompa magna. È improbabile e irrilevante l’ipotesi di una nuova ondata di successo da cavalcare. Il presente non è fatto per lui. Ma per la generazione nata negli anni ’80 sarà sempre il bambino di “Mamma ho perso l’aereo”.
Era il 1990.
Il 20 gennaio a Baku: l’Armata rossa reprime nel sangue una ribellione azera: il bilancio è di 137 morti.
Il 2 febbraio a Roma: il boss della Banda della Magliana Enrico De Pedis (Er Dandi) viene ucciso a colpi d’arma da fuoco in un agguato in pieno giorno.
Il 21 luglio a Berlino: i Pink Floyd eseguono The Wall davanti a 160 000 spettatori della città riunificata e a milioni di spettatori TV.
Il 1 ottobre in Ruanda: inizia la guerra tribale tra Hutu e Tutsi che porterà al massacro sistematico (a colpi di armi da fuoco, machete e bastoni chiodati) di oltre un milione di persone.
Il 16 novembre esce nelle sale Mamma ho perso l’aereo.
Eccolo, il nostro impronunciabile Mac. Classe 1980. Appena decenne scappa da Joe Pesci per rifugiarsi tra le braccia di Michael Jackson. Che accompagnerà i suoi sogni con “un tripudio di abbracci e coccole”. Imperdibile il sequel, ambientato a New York invece che a Chicago. Come imperdibile è il film con Danny Akroid, Papà, ho trovato un amico, in cui dopo un flirt con l’adorabile Anna Chiumsky che a quei tempi fece sognare i suoi coetanei, in una di quelle love story pre-adolescenziali che fanno tremare le ginocchia, muore per uno shock anafilattico.
Anche se a quattordici anni, efebico Shirlie Temple, è già sul viale del tramonto.
Un mito. Come tutti i miti, eterno.
Un Leonardo di Caprio finito male. Che perde e riperde l’aereo.
Mario de Laurentiis (Napoli 1969 – Segrate 2666).