Moriva oggi quarantun’anni fa, Dino Buzzati. Ricordiamo lui e il suo romanzo Un amore insieme a Eugenio Montale, che nella sua raccolta di prose Il secondo mestiere, scrive:
“E che dire del romanzo Un amore che io mi ostino a credere uno dei più bei libri di Buzzati? In un mio vecchio articolo del ‘51 avevo affermato che a Buzzati mancava il compiacimento del peccato, il gusto di pescare nel torbido. Dopo parecchi anni Buzzati mi ha inflitto una dura smentita della quale dovrei dolermi, senza peraltro riuscirvi. Qui il torbido c’è ma non credo che Buzzati lo abbia cercato assaporando ogni parola, ogni situazione. Il tema del libro è ancora la morte, non la morte fisica bensì la morte morale, la depravazione. L’abisso chiede, reclama, un abisso sempre peggiore e non c’è alcun possibile giudice che possa decretare una sentenza. Si è tanto parlato di un Buzzati favolista, allegorista e non senza buone ragioni. Ma qui il poeta è anche un clinico e un vivisezionatore del cuore umano. La storiella che l’arte giustifica tutto è un’invenzione dei giuristi preoccupati di non mandare in galera molti ottimi o pessimi scrittori. Non l’ha certo inventata Buzzati e nemmeno ne aveva bisogno perché anche una sola lacrima di pietà avrebbe reso indecente un libro che è soltanto vero, terribilmente vero.”
(Natalia La Terza)
Mario de Laurentiis (Napoli 1969 – Segrate 2666).