Pubblichiamo qui un estratto da Backstage (Playground 2013) di Gilberto Severini, un libro che prima era una lettera al suo editore e che qui diventa una lettera a tutti gli aspiranti scrittori con una seconda emittente, d’eccezione: Flannery O’ Connor. E vi ricordiamo che Severini ha scritto pure il diario per Nuovi Argomenti 64, che trovate qui e in libreria.
Leggendo un raccolta di testi di Flannery O’Connor, degli anni cinquanta, edita in Italia da Theoria soltanto nel 1993 con il titolo Il territorio del diavolo, si trova, fra altri utili suggerimenti, uno dei fondamentali precetti su come usare la squisitezza della propria sensibilità se si vuole scrivere un racconto. Ma anche tenere un diario, da rileggere con profitto a distanza di molti anni.
“La narrativa opera tramite i sensi.” “La caratteristica principale, e più evidente, della narrativa è quella di affrontare la realtà tramite ciò che si può vedere, sentire, odorare, gustare, toccare.”
“Lo scrittore deve rendersi conto che non è possibile suscitare la compassione con la compassione, l’emozione con l’emozione, o i pensieri con i pensieri. A tutte queste cose bisogna dare un corpo, creare un mondo dotato di peso e spessore.”
Il Novecento se n’è andato, dalla macchina da scrivere siamo passati al computer, ma queste regole, sperimentabili in tutti i racconti che ci sono piaciuti, continuano ad essere utilissime anche oggi. È un test che si può fare in segreto sui propri scritti.
(Natalia La Terza)
Mario de Laurentiis (Napoli 1969 – Segrate 2666).