Il primo nipote maschio non era amato dalla nonna perché era maschio e aveva la testa a pera. Alla madre aveva fatto male partorirlo. Era un secondo figlio e quindi più carino del primo, col suo faccione pallido e i suoi occhi indagatori. Alla nonna non piaceva che il bambino stesse sempre a toccarsi: «Metti via quel coso. Fa schifo!». Tutti in famiglia pensavano che la nonna fosse gay.
Quando al primo nipote stava per cadere il primo dente, la nonna lo portò in salotto e legò un filo al suo canino tremolante. L’altra estremità la legò alla maniglia della porta.
«Stai lì! Non fa male. Stanotte arriva la fatina e ti mette le caramelle sotto al cuscino. Uno… Due…»
Ma il nipote aveva troppa paura e il dente se lo tolse da solo con un pugno. Nessuna porta avrebbe mai estratto nulla dalla sua bocca.
«… E tre!»
Lui urlò: «Ahia!»
La nonna aprì la porta e sbirciò dentro: «È caduto?»
Il nipote fece rotolare il dente giallo e insanguinato sul palmo della sua mano. Non le disse di esserselo tolto da solo. Era più lungo di quanto pensasse. C’erano sono sottili venature nere sulla superficie.
«Fammi vedere quell’affare», disse la nonna. E lo prese in mano. Il nipote pianse mentre le gengive continuavano a sanguinare.
«Piantala, non è niente», disse la nonna.
«Ma sanguino!» si lamentò lui.
«Il sangue non fa male.»
Quello ci pensò e si rese conto che in effetti non faceva male. La nonna gli diede l’acqua salata per sciacquarsi e gliela fece sputare nel lavandino. Gli disse che doveva lavarsi di più i denti.
Chiara Barzini è una scrittrice e sceneggiatrice italiana. Ha vissuto e studiato negli Stati Uniti dove ha lavorato come corrispondente per «Vanity Fair», «GQ Italia», «Flair», «Rolling Stone Italia», «XL di Repubblica» e «Marie Claire», pubblicando saggi e articoli su riviste americane come «T:The New York Times Style Magazine», «Vogue», «The Village Voice», «Interview Magazine», «Harper’s» e «Rolling Stone».
E’ autrice della raccolta di racconti Sister Stop Breathing (Calamari Press, 2012) e del romanzo Things That Happened before The Earthquake (Doubleday, 2017), tradotto in italiano come Terremoto (Mondadori, 2017.)