Poeta, drammaturgo e librettista inglese naturalizzato statunitense (York 1907 – Vienna 1973), tra le massime personalità della poesia in lingua inglese del Novecento. Leader negli anni Trenta dei poeti di avanguardia, la sua produzione letteraria si contraddistingue per l’impegno politico, sociale ed ideologico (Poems The orators), che Auden concretizzò nella sua partecipazione alla guerra civile in Spagna. Trasferitosi negli USA, la poetica di Auden registra una sensibile evoluzione in senso morale e religioso, l’uso di un linguaggio sempre più oscuro e l’adozione di una sperimentazione formale assai accentuata (For the time being,  About the house, The age of anxiety). Abile sperimentatore di tutte le forme e gli stili poetici (ha scritto ballate, villanelle, sestine, terza rima, ha usato lo stile epigrammatico e quello colloquiale), tra i poeti che più hanno contato nella sua formazione sono Yeats e Rilke, il primo per lo stile colloquiale, il secondo per l’uso del paesaggio quale simbolo di una condizione umana.  Ha curato antologie di poeti inglesi e americani; di notevole importanza anche le raccolte di saggi: The dyer’s hand and other essays (1962; trad. it. 1964), Selected essays (1964), Secondary worlds (1969), Forewords and afterwords (1973). Tra le sue ultime raccolte di versi: Collected shorter poems 1927-1957 (1966), City without walls (1969), Academic graffiti (1971), Thank youfog (1974; trad. it.1977). Nel 1957 gli è stato assegnato il premio internazionale Feltrinelli [da www.treccani.it/enciclopedia].