Domanda risolta
Altra domanda
Vi piace il tatuaggio che ha Mike Tyson in faccia?Cosa significa?
Se dovessi farmene uno credo che mi farei quello. Cosa significa però?
Grazie a tutti
• 5 anni fa
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• Josi
Miglior risposta – Scelta dal Richiedente
Sei libera di scegliere e di disporre del tuo corpo, ma pensa che la personalità di Mike Tyson non è la tua…stammi bene!
Sai che ci sono anche tatuaggi invisibili:quelli dell’amicizia , dell’amore, della saggezza ecc…
bonsoir :))))
• 5 anni fa
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“L’orecchio di Evander Holyfield non sapeva di niente”. Ecco i tatuaggi invisibili dell’amicizia, dell’amore e della saggezza che Iron Mike ci ha mostrato durante il combattimento per il titolo mondiale al MGM Grand Hotel a Las Vegas il 28 giugno del 1997.
Quella sera è indimenticabile. Chi non era davanti alla televisione a godersi lo spettacolo dovrebbe mentire. E far finta di esserci stato. È una questione morale poter dire: “io c’ero”. Per lo stesso principio per cui abbiamo tutti avuto almeno un nonno partigiano. Che se fosse vero, non si capisce contro chi avrebbero dovuto combattere visto che sarebbero stati tutti in montagna.
Eppure c’erano tutti.
E anche noi quella sera c’eravamo.
In trepida attesa davanti alla tv.
L’ex campione dei pesi massimi sfida una seconda volta chi gli ha soffiato il titolo, Evander Holyfield, appunto. Che è più grosso di lui. Più alto. Più giovane. Più in forma.
Inizia l’incontro.
La tensione è palpabile.
Mike è in difficoltà.
E anche noi, che teniamo tutti per lui.
Chi diavolo è quel tizio pelato che sta mettendo in difficoltà il grande Mike?
Aspettiamo tutti una reazione.
Un’esplosione di Tyson.
Qualche clinch sospetto.
Un po’ di sangue.
Forse una testata.
Ed eccola.
Quella scena che, senza ombra di dubbio, è il momento più alto di tutta la storia dello sport.
Dopo aver usato tutti i trucchi che aveva a disposizione, Mike gli strappa un pezzo d’orecchio con un morso. Un evento epocale. Una cosa mai vista. Una rabbia sconosciuta a tutti gli appassionati.
Perde l’incontro ovviamente.
E si abbandona a un cieco risentimento.
Ma si sarà almeno pentito?
Anni dopo, durante uno show televisivo, alla domanda: “che gusto ha un orecchio?”, risponde: “Credo dipenda da che orecchio mangi. Quello di Evander non era particolarmente saporito”.
Quel pezzo di orecchio insapore, sputato da uno scalpitante Mike, pochi mesi dopo venne acquistato per 18.000 dollari da un bizzarro collezionista newyorkese.
Chissà qual è il suo valore oggi?
Basterebbe questo a iscrivere di diritto Mike Tyson nella Hall of Fame del nostro tempo.
Ma ovviamente, anche tutto il contorno, non è male.
Tyson è cresciuto a Brownsville (NY), in uno dei quartieri più pericolosi d’America. Senza un padre, con la madre alcolizzata, Mike era un bambino introverso e solitario che coltivava la passione per i piccioni (allevati con amore sul tetto di un edificio abbandonato). Parlava poco e non andava troppo d’accordo con gli altri ragazzi. I piccioni erano la sua unica compagnia. Nel quartiere era conosciuto come Little Fairy boy (piccola fata) per i modi gentili, la voce sottile e un lieve difetto di pronuncia. Poi uno dei suoi persecutori stacca per divertimento la testa a uno dei suoi piccioni. E Mike tira il suo primo pugno. E lo picchia selvaggiamente. Quel giorno comincia a circolare a Brownsville la leggenda di un ragazzino undicenne chiamato Mike Tyson.
Da lì in poi le cose vanno avanti da sole.
Appende il poster del campione dei pesi massimi Joe Frazier in camera sua.
Finisce in riformatorio.
Viene scoperto dal leggendario Cus D’amato.
E diventa il più giovane pugile di sempre a vincere il titolo mondiale dei pesi massimi (20 anni) e ottiene 44 KO su 58 incontri disputati.
Nel corso della sua sfavillante carriera si guadagna a suon di pugni e condanne penali i soprannomi Kid Dinamite, Iron Mike, The Baddest Man on the Planet e King Kong fino ad assumere durante i tre anni di carcere scontati per stupro tra il 1992 d il 1995 il nuovo nome musulmano di Malik Abdul Aziz dopo essersi convertito all’Islam.
Era stato riconosciuto colpevole di violenza sessuale sull’ex miss Desirée Washington e condannato a sei anni di prigione (scontandone solo tre dietro le sbarre).
Una volta fuori coerentemente ha dichiarato: “la odio con tutte le mie forze per la sfrontatezza avuta nel mettermi nella situazione che ho dovuto vivere”. E aggiunge: “Mi sarebbe davvero piaciuto averle fatto ciò di cui sono stato accusato, e ora desidero violentarla sul serio”.
La vita dell’ex-campione sta andando evidentemente a rotoli e somiglia a quella altrettanto tragica di uno dei suoi idoli: Charles “Sonny” Liston, altro allievo di Cus D’Amato, poi sconfitto da Cassius Clay che dopo questo incontro cambierà il suo nome in Muhammad Alì.
L’8 giugno 2002 a Memphis, un Tyson ormai trentaseienne, dopo ben 16 anni dalla prima conquista del titolo e pressoché irriconoscibile, ha una nuova possibilità per riprendersi il titolo mondiale contro il detentore Campione dei pesi massimi: il britannico Lennox Lewis. Durante la conferenza stampa pre-match, Mike Tyson aggredisce Lennox Lewis ed il suo entourage: “Voglio il tuo cuore, voglio mangiare i tuoi bambini. Voglio strapparti il cuore e fartelo mangiare”.
Nel match invece, Mike viene messo KO dall’inglese all’ottava ripresa. E alla fine lo apostrofa: “Tu sei il campione, ma io sono il re”.
Nel 2003 dichiara bancarotta non essendo in grado di far fronte ai debiti maturati nei confronti del fisco americano che ammontano a 38 milioni di dollari. In questi anni bui ha dilapidato circa 300 milioni di dollari guadagnati in carriera con spese folli, due matrimoni falliti (“Non puoi restare sposato in una situazione in cui hai paura di addormentarti per l’eventualità che tua moglie ti tagli la gola” e “Se l’avessi colpita con un pugno, come hanno raccontato, credete che in ospedale l’avrebbero riconosciuta?”), 8 figli da mantenere, parcelle di avvocati che lo difendono nelle sue svariate cause, un esemplare di tigre bianca in giardino, macchine di lusso, gioielli.
Nel 2004, oppresso dai debiti, tenta un nuovo ritorno sul ring, ma viene messo KO in quattro riprese dall’inglese Danny Williams. L’anno dopo, ritirandosi dopo la sesta ripresa dell’incontro che lo vede opposto all’irlandese Kevin McBride, Mike conclude definitivamente la sua carriera agonistica.
Nel frattempo ha già perso la figlia di 4 anni, per soffocamento in un incidente domestico, ha divorziato, si è risposato, e ha tentato di condurre una vita sobria e di seguire una dieta vegana, finché non viene arrestato in evidente stato confusionale. Nella sua auto vengono rinvenuti diversi grammi di cocaina. Segue un nuovo processo e una nuova immancabile incriminazione per possesso di sostanze stupefacenti e guida in stato di ebbrezza.
E oggi?
Oggi è diventato la caricatura di se stesso. Un grottesco ammasso di muscoli, con un tatuaggio sulla faccia, che tutti i ragazzini del mondo hanno visto in The Hangover. La tigre bianca, e tutto il resto, sono solo la parodia del tempo che è stato.
Ma quel tempo c’è stato. E più che con le sue vittorie, con la sua gloriosa rabbia Mike Tyson è diventato una leggenda per tutti quelli che lo hanno visto combattere.
Molto più di Jake La Motta.
Molto più di Frazier, di Liston, di Sugar Ray, di Rocky Marciano, di Primo Carnera.
Mike Tyson è stato la versione negra di Mohammed Alì.
E nessuno può negare che la sua leggenda sia nata quella sera a Las Vegas. Era il 1997, un anno spettacolare:
Il 22 febbraio Viene annunciato il successo della prima clonazione di un mammifero da cellule di un individuo adulto, la pecora Dolly.
Il 9 marzo il celebre rapper Notorious B.I.G. viene assassinato a Los Angeles.
Il 23 marzo a Venezia un gruppo di nostalgici della Serenissima Repubblica di Venezia (definiti dai media “i Serenissimi”) dirottano un vaporetto e, giunti in Piazza San Marco, occupano il campanile.
Il 1º luglio Il Regno Unito restituisce alla Cina la sovranità su Hong Kong
il 15 luglio a Miami lo stilista italiano Gianni Versace viene assassinato davanti alla propria casa di Miami Beach per mano del suo amante Andrew Cunanan.
Il 31 agosto a Parigi Lady D. rimane vittima di un incidente automobilistico sotto il Pont de l’Alma assieme al suo compagno Dodi Al-Fayed.
Il15 settembre negli Stati Uniti nasce Google.
Il 14 dicembre esce negli Stati Uniti il Colossal Titanic che nei mesi successivi avrebbe incassato 1,843,201,268 di dollari, diventando il maggior incasso della storia del cinema.
Il 22 dicembre nel Chiapas un gruppo paramilitare messicano massacra una comunità indigena nell’ora della messa; muoiono 45 persone, tra cui 4 donne incinte.
Il 29 dicembre a Hong Kong a causa di una epidemia potenzialmente mortale vengono uccisi oltre un milione di polli.
Ma la data simbolo di quell’anno resta il 28 giugno. Quando a Las Vegas, con quel morso irripetibile, Mike Tyson addenta il suo presente sputando sul ring un impagabile pezzetto del nostro passato.
Mario de Laurentiis (Napoli 1969 – Segrate 2666).